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Una storia perfetta? Forse...
Elena Loewenthal scrive La carezza, un romanzo che è dotato di un fascino intrinseco totalizzante ed ampio, scritto con una prosa raffinata e colta. Narra quella che la stessa scrittrice è:
“una storia perfetta”.
E che precisa nell’esergo:
“E’ la storia che avrei voluto vivere, invece di scriverla.”
E’ la narrazione della vicenda che vede Lea e Pietro incontrarsi in un convegno nel 1999 a Rossano. Lei è una ricercatrice di paleografia, lui un professore universitario filologo. Trascorrono, senza problemi una notte insieme in un albergo. Entrambi impegnati, lei con marito e figli, non pensano a nulla. E’ la passione, sono baci ardenti, parole infuocate che accendono i sensi, emozioni intense. Il giorno dopo più nulla, il ritorno alla quotidianità.
Dopo di che si scriveranno e si manderanno messaggi in incognito attraverso studi comuni. Passano in questo modo vent’anni e si incontrano nuovamente. Invecchiati, anche se molto bene, con qualche filo bianco tra i capelli. Che succede? Succede che l’amore è, ed è per sempre. E’ un more al di fuori delle regole, dei problemi, delle difficoltà del vivere comune…. Quindi .. E’solo amore. E’ infinito per sempre. E’:
“La gioia della complicità. Sbalordimento. Spensieratezza. Tutto senza neanche un pensiero, solo vita.”
E’, infine, una
“lunga carezza”
Che resta impressa nei corpi, nella pelle e nel cuore.
Ho amato moltissimo questo libro. Non è il solito romanzo rosa, sdolcinato e zuccheroso. E’ ciò a cui tutti aneliamo. E’ la perfezione. Raggiungibile? Un miraggio privo di realtà? Forse, non so.
Sicuramente è un romanzo dal tessuto narrativo pregnante, forte ed assoluto. Un libro dal fascino innato. Adatto a chi ama emozionarsi nel leggere un testo scritto in modo sublime e con una trama senza sbavature, ricco di malia narrativa. Chapeau!