Dettagli Recensione
La scelta di essere feroci
Il corpo di una giovane donna giace a terra senza vita.
Un macabro ritrovamento che non è corretto etichettare come suicidio. Troppe zone oscure colorano la storia della famiglia Salvemini.
Una pentola che ribolle di ipocrisie e corruzione, chiunque metta mano al coperchio sarà responsabile di dare la stura a decenni di condotte moralmente ed eticamente scorrette, in nome del dio denaro e del successo, ma non solo.
Quello rappresentato dall'autore è un magnifico castello di carta, un impero costruito su fondamenta destinate a crollare sotto il peso della verità e della giustizia.
Uno spaccato sociale dei giorni nostri di cui conosciamo dinamiche e ramificazioni grazie alle cronache quotidiane, ma l'abilità di chi narra consiste nel dare volto e anima alla storia, attraversando le superfici patinate per coglierne la linfa interiore.
Lagioia si impone di scavare nell'essenza di un società votata all'arrampicata socio-economica, unico scopo di una intera vita, quest'ultima spesa alla ricerca di un benessere materiale a discapito di una serenità conquistata con onestà.
Questa è una narrazione dalle tinte fosche, dove il seme della perdizione viene ben coltivato tanto da produrre i suoi frutti malsani.
Numerosi volti che la penna inclemente dell'autore centrifuga in un vortice di miserie e sconfitte, toccando nervi scoperti e debolezze, fino alla caduta delle maschere e alla conta delle vittime e dei carnefici.
I lettori si troveranno di fronte ad una scrittura secca, costruita su frasi brevi che devono rendere immagini e sensazioni rapide, senza filtri, senza pause.
Un ritmo serrato che impone concentrazione fino all'ultimo rigo che trasporta in una girandola emotiva che mette in comunione diretta con i protagonisti rendendo partecipi di una discesa senza ritorno.
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a me pare un'ottima penna oltre al fatto che questa storia dolorosa mi ha rapito e fatto riflettere
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