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Niente è perfetto siamo noi a renderlo tale
Andrea è un quarantenne scapolo e un pò Peter Pan che da sempre ha qualche problema a relazionarsi con il padre, Libero, rigido e austero comandante di navi da crociera ora in pensione, spesso via per mare che quando tornava portava giorni di aspettativa, pochi minuti di gioia e giorni interi di incomprensioni prima della ripartenza.
I rapporti tra i due si sono mantenuti freddi e distanti finchè un fine settimana la sorella di Andrea, Marina, deve recarsi al capezzale della suocera malata e lascia Libero affidato alle cure di Andrea, a cui vengono impartite una serie di ferree regole relativamente alle cose che il padre può fare (poche) o non deve fare assolutamente (tutto il resto), in considerazione dell'età e di una malattia che gli lascia pochi mesi di vita.
Andrea sperimenta subito il caratterino irascibile del cagnolino di famiglia , un bassotto poco incline alla tolleranza e la scarsa considerazione della governante a ore che già al primo sguardo lo ha etichettato come inaffidabile.
E poprio sull'inaffidabilità di fondo e sul rifiuto delle regole del figlio si appoggia Libero per convincere Andrea ad accompagnarlo in un'impresa folle: trascorrere un fine settimana nella natia Procida, come uno degli ultimi desideri di un uomo a cui resta poco da campare, il tutto ovviamente di nascosto dal rigido controllo di Marina che , manco a dirlo, telefona numerose volte al giorno per sincerarsi che Andrea non faccia danni.
Ma tant'è...
I due raggiungono Procida e Andrea ritrova l'ambiente in cui è cresciuto, rivede persone che gli sono rimaste nel cuore nonostante anni di lontananza.
Sarà proprio il confronto con queste persone, in qualche modo legate sia a lui che alla sua famiglia che Andrea scoprirà come l'amore spesso può nascondersi tra le pieghe delle cose non dette ma non per questo essere meno forte o importante.
Libero aveva tutto un suo piano una volta ritornato a Procida e nè l'età avanzata nè Andrea possono fermarlo e quello che può sembrare solo un egoista ultimo desiderio di un uomo al tramonto della propria esistenza diventa in fondo l'ultimo dono ad un figlio con cui la reciproca incomprensione era meno profonda di quanto apparisse: trovare la sua dimensione e il suo posto nel mondo, come luogo e come via dell'anima.
Marone ha la solita leggera ma profonda, disincantata delicatezza nel trattare il difficile universo dei rapporti familiari.