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L'ultima riga delle favole
 
L'ultima riga delle favole 2020-12-31 10:42:28 Anna_
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Anna_ Opinione inserita da Anna_    31 Dicembre, 2020
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Dovrai perdermi... Per ritrovarmi...

Tomàs, con le sue incertezze, è il protagonista adulto di una favola moderna, non ha ancora trovato la sua vera strada, ha poca fiducia in sé, vive la vita senza entusiasmo.

"Aveva imparato da qualche parte che quando un sogno ti resta incollato addosso per molto tempo significa che non è più un'illusione, ma un segnale che ti sta indicando la tua missione nella vita. Cucinare spaghetti. Fare calcoli. Riparare orologi. Ciascuno ha la sua e l'errore consiste nel credere che una sia più importante dell'altra, solo perché non tutte procurano fama e denaro."

Ogni sua relazione è destinata al fallimento perché le emozioni per Tomàs vanno tenute a distanza.

Attraverso un viaggio simbolico presso le Terme dell'Anima dove troverà di volta in volta dei maestri che lo guideranno alla ricerca di sé, Tomàs si guarderà dentro, riuscirà a vedere se stesso e gli altri da una prospettiva diversa, i ricordi del passato non potrà cancellarli ma imparerà a lasciare andare il dolore associato ad essi, a trovare un senso agli eventi e alle scelte, anche a quelle sbagliate.

"Ora che hai visto il senso di tutto, sai che tutto aveva un senso... Perciò ti ripeto la domanda: vuoi andare avanti?"

La chiave per giungere al lieto fine è la più ovvia e al tempo stesso anche la più difficile: l'amore (e il perdono) per se stessi prima, per gli altri poi. Solo così potrà buttare via la rassegnazione e 'abbracciare' anche la paura riscoprendo il coraggio. Perché: "Passa attraverso mille strade la verità che cerca il viaggiatore, ma tutte conducono allo stesso luogo: l'amore".

Ho trovato passaggi e citazioni piacevoli, la trama in sé non mi è dispiaciuta, ma dopo una prima parte, abbastanza scorrevole a leggersi, mi sono imbattuta nel viaggio alle Terme dell'Anima dove 'un troppo' nella narrazione ha fatto venir meno fluidità e leggerezza nella lettura.

Libro per me distante da "Fai bei sogni" che mi è piaciuto certamente di più.

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