Dettagli Recensione
Forse la letteratura dice la verità
“Sostiene Pereira che da un po' di tempo aveva preso l'abitudine di parlare al ritratto della moglie. Gli raccontava quello che aveva fatto durante il giorno, gli confidava i suoi pensieri, chiedeva consigli. Non so in che mondo vivo, disse Pereira al ritratto, me lo ha detto anche padre António, il problema è che non faccio altro che pensare alla morte, mi pare che tutto il mondo sia morto o che sia in procinto di morire. E poi Pereira pensò al figlio che non avevano avuto”.
Le mie lacune letterarie si presentano , agli occhi della mia coscienza , come un vuoto spaventoso soprattutto quando mi capita di imbattermi in titoli considerati capolavori della letteratura mondiale che non ho ancora letto. “Sostiene Pereira” fino a qualche giorno fa mi era totalmente sconosciuto, sapevo solo dell’ambientazione: l’atlantica Lisbona in pieno regime salazariano. La fama precede il libro e questo è un problema, perché le aspettative sono altissime e si rischia di rimanere delusi. Mi è molto piaciuto il libro e, riascoltarlo nella voce del Rubini è stato splendido. Il protagonista, nella sua mitezza, nella sua semplicità, nelle sue manie conquista il lettore che non tarderà ad affezionarglisi. Tuttavia, non sono rimasta entusiasta, mi aspettavo i fuochi d’artificio.
Pereira è un giornalista portoghese che cura la pagina culturale di un quotidiano pomeridiano della città, “Lisboa” e, in particolare, predispone in anticipo necrologi per letterati ed intellettuali, in modo da non essere colti impreparati all’occorrenza. Da quando è morta la moglie di tisi, è ossessionato dalla morte, dal pensiero di essa e della questione della resurrezione dell’anima -ma, si badi, non della carne-
“Tutto quel lardo che lo accompagnava quotidianamente, il sudore, l'affanno a salire le scale, perche? dovevano risorgere? No, non voleva piu? tutto questo, in un'altra vita, per l'eternita?, Pereira, e non voleva credere nella resurrezione della carne”
Le sue precarie condizioni di salute (cardiopatia, leggera obesità) non contribuiscono a tenere lontano questo triste e malinconico atteggiamento nei confronti della vita. Evidentemente, come gli farà notare il dottor Cardoso che diventerà poi anche suo interlocutore privilegiato per parlare di anima ed io egemone, Pereira non è riuscito ad elaborare il lutto e proprio per questo non si apre alla vita, non getta via la zavorra del passato per affrontare il futuro con una nuova progettualità.
La sua vita abitudinaria, fatta di necrologi, traduzioni di autori francesi dell’800, brevi colloqui col ritratto della moglie da cui non riesce a staccarsi e che porta sempre con sè anche quando si farà ricoverare per una decina di giorni in una clinica talassoterapica, subisce una curvatura quando entrerà nella sua vita il giovane Monteiro Rossi e la sua fidanzata Marta.
Entrambi sono dei dissidenti al regime di Salazar e girano per il Portogallo con passaporti falsi, ma questo Pereira lo scoprirà dopo aver assunto il giovane come “praticante” nella stesura dei necrologi, dedicati ad autori non tanto consoni al regime . Nonostante l’inutilità dei lavori di Monteiro, Pereira non gli negherà mai i compensi, anzi, davanti alla confessione delle difficoltà finanziarie del giovane, gli anticiperà denaro senza riserve. Anche quando scoprirà la ragione di queste difficoltà, Pereira, dimostrando un coraggio che sorprenderà il lettore, non esiterà ad aiutarlo rischiando la propria incolumità.
La prosa del Tabucchi è fluida, incalzante e, come quella del Saramago, fa larga economia di segni di interpunzione. Le descrizioni sono quasi assenti, con pochi aggettivi rende vivida l’immagina di Lisbona, immersa nella luminosità e nella calura estiva, a volte rinfrescata dalla brezza atlantica. Brevissime anche le descrizioni dei personaggi, delineati invece dai loro discorsi, dalle loro parole.
Ambientazione storica precisa, senza voler essere un romanzo di genere, personaggi realistici, precisi messaggi sul valore della letteratura:
“La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.”
Indicazioni utili
Commenti
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
Ordina
|
Buon anno!
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |