Dettagli Recensione
I numeri delle nostre paure
Amanda ha avuto un'infanzia felice in una famiglia agiata, fino a quando i problemi finanziari del padre
ne hanno cambiato la vita in modo radicale. L'uomo fugge in Sud America abbandonando la famiglia, lei cresce con una madre distratta e tormentata in ristrettezze economiche.
Amanda ha un rapporto particolare con i numeri, una forma di insicurezza fa si che lei veda attraverso i numeri il giorno in cui le cose belle della sua vita sono destinate a finire, per esempio due cifre le indicano che a breve avrà fine il suo impiego da segretaria di produzione di un quiz di successo presso una emittente televisiva e si licenzierà prima di trovarsi ad affrontare questa situazione.
Si ritrova a fare un colloquio per diventare la bambinaia di un bambino di 7 anni che scoprirà essere il figlio di un ex compagno di scuola nerd rimasto vedovo giovanissimo. Nonostante la sensazione di insuccesso avuta dal confronto con la nonna del bimbo, una signora indisponente, invadente e con la puzza al naso, avrà l'impiego e le si aprirà un mondo nuovo.
Samuele ha molto in comune con lei, è un bimbo dolcissimo ma poco popolare a scuola, con nessun amico , un papà troppo impegnato col lavoro e tanto bisogno di affetto.
La figura di Amanda avrà un'influenza molto positiva sul piccolo Samuele, ma anche su Davide, il padre,
che finalmente riuscirà ad interagire col figlio oltre qualche buffetto di circostanza.
Ma soprattutto per Amanda ci sarà la possibilità di incanalare la propria vita in un contesto
fatto di amore e famiglia.
Amare qualcuno o semplicemente tenere a qualcosa significa anche accettare la possibilità
che queste cose belle possano un giorno finire, ma questa paura non deve anticiparne la fine per non essere sorpresi dalla sofferenza e Amanda dovrà accettare l'esistenza dell'incertezza come sostiene la sua psicoterapeuta.
"I numeri non fanno che evocare quanto sta succedendo".
Bello e ben scritto.