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Le imperfette
 
Le imperfette 2020-10-21 11:17:53 Bruno Elpis
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    21 Ottobre, 2020
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La vita non è bianca o nera!!!

Le imperfette di Federica De Paolis (“Mio padre diceva che tutte le donne sono imperfette, ma lo diceva con un’accezione positiva, come se nel sentimento dell’imperfezione ci fosse una ricerca al miglioramento”) si è aggiudicato il cospicuo gruzzolo messo in palio dal premio DeaPlaneta 2020 e non è difficile comprendere il perché.
È ambientato in una clinica ove si pratica la chirurgia estetica.
Ha per protagonista una donna debole dilaniata dalla Dinasty che impegna padre e genero nella successione alla conduzione del santuario dell’estetica a ogni costo.
La stessa donna cerca di rimediare alla crisi ormonale post partum con un toy boy spagnolo.
Sempre Anna patisce l’ombra della bellissima assistente (e amante) di padre e marito, una Circe che dominerà il finale scopiazzato da Attrazione Fatale.
Ancora Anna subisce lo scandalo che colpisce la clinica.
Di tutte queste occorrenze fanno le spese (ma non troppo) i figli Gabriele (soprattutto lui) e Natalia.
Devo continuare?

No, mi fermo qui, ma aggiungo un’annotazione sullo stile: sincopato, sorprendente in negativo (“Il suo punto vita era minuscolo, il sedere come un ukulele”) per quanto è adatto alla trama del feuilleton (“Aveva smesso di nevicare, l’aria era secca, tagliente, la luna cadeva a piombo”).
E un’altra annotazione sulle conclusioni che lasciano a bocca aperta per il loro qualunquismo (“La vita non è bianca o nera, le persone non sono buone o cattive, le sensazioni non sono limpide, piuttosto imperfette”).

Bruno Elpis

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Commenti

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15 Febbraio, 2022
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È terribile. È terribile anche che diano anche premi a libri così. Sconcertante quanto possa essere tanto banale: semi drammatico, semi-erotico, personaggi scialbi e insignificanti, trama e finale intuibile dopo poche pagine. In più la scrittura si spezza continuamente in descrizioni inutili, vuote e vacue, quindi anche difficile da leggere. Si fatica,pagina dopo pagina, a tenere l'attenzione alla lettura.
"Bevve il suo Martini tutto d'un fiato: quanto all'oliva, non la toccò, rimase sul piattino". E con questa ennesima insipidezza ho lasciato la lettura del libro e sono andata diretta alle ultime pagine.
Per fortuna che il libro l'ho preso in prestito da una biblioteca.
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