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Lettera ad un bambino mai nato
 
Lettera ad un bambino mai nato 2020-10-21 07:58:39 SaRA8993
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SaRA8993 Opinione inserita da SaRA8993    21 Ottobre, 2020
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LETTERE A CUORE APERTO

Capolavoro assoluto della grande scrittrice Oriana Fallaci.
Una storia struggente, una madre combattuta tra la scelta di abortire e quella di continuare la gravidanza, tra giudizi, pregiudizi, paure e consapevolezze, attraverso un rapporto epistolare tra lei e il feto che porta in grembo. Lettere indirizzate a quel bambino che vorrebbe nascere ed esplorare il mondo ma ha una madre che il mondo lo conosce già e vuole proteggerlo;dalla cattiveria, dall’invidia, dalle ingiustizie, dai pregiudizi e delle prese in giro. Oriana in veste di madre, si chiede se è realmente caso di far nascere una creatura ed esporla a tutti questi pericoli, se il bambino una volta cresciuto le volterà le spalle e la accuserà di essere venuto al mondo senza permesso alternando questi pensieri a momenti di speranza e dolcezza a momenti in cui ha addirittura quasi un astio nei suoi confronti perché questa gravidanza le porta solo problemi con i medici che la accusano, la gente che spettegola e la addita come poco di buono perché non sposata e un compagno assente a cui non interessa un fico secco né di lei, né della situazione né tanto meno del bambino, lasciandola sola in una decisione che è di per sé dolorosa e intensa.
Solo le menti più aperte,acute e preparate come quella della Fallaci possono parlare di questo argomento senza cadere nel volgare, nel banale o nell’accusatore tipico di chi non sa di cosa sta parlando e chi meglio di una donna può trascrivere in un foglio le sensazioni che si provano in questo particolare frangente di vita, così delicato e fragile.
Il finale struggente è la conferma che questo libro è da leggere assolutamente almeno una volta nella vita.

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Commenti

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Molly Bloom
21 Ottobre, 2020
Ultimo aggiornamento:
21 Ottobre, 2020
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Non credo che la lettera sia di una madre, in quanto per esserlo bisogna dar luce al bambino. Avevo iniziato a leggere il libro ma poi l'ho abbandonato, non ricordo per quale motivo, perché complessivamente mi piaceva per la prosa ardita e intelligente. La cosa che critico in questo libro che conosco solo parzialmente e quindi potrò anche sbagliarmi, è che utilizza la mancata maternità per criticare la società e il mondo meschino quasi come se esso fosse la causa che la determina a non diventare madre, la trovo assurda, vigliacca e non sincera come motivazione. Semplicemente non tutte le donne hanno l'istinto materno, non tutte hanno voglia di dar luce a un figlio e hanno interessi superiori alla maternità, il che non è nulla di male e va benissimo, ma l'importante è essere onesti e riconoscerlo e non incolpare il mondo inadeguato, quando magari gli inadeguati siamo noi per certi ruoli. Probabilmente nella vita bisogna anche pensare di meno e fare di più, Thomas Bernhard diceva che se stessimo a pensare a come facciamo a camminare, a mettere un piede di fronte all'altro e così via, improvvisamente inizieremo a fare fatica a muoverci e ci bloccheremmo immancabilmente.
In risposta ad un precedente commento
SaRA8993
23 Ottobre, 2020
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La tua riflessione è giusta... non tutte le donne hanno l'istinto materno.
Ho interpretato questo libro però come un dialogo introspettivo di una donna che effettivamente si interroga sul suo istinto materno, si chiede se sarà una buona madre e quindi facendolo nascere sarà in grado di fargli avere tutto ciò che desidera ,si chiede se farlo nascere sarebbe un atto egoistico oppure lo sarebbe non farlo nascere.
E' confusa, non sa cosa è giusto fare tanto più che è una gravidanza non desiderata ma capitata e basta.
Forse ti sei fissata con la frase che ho scritto "questa gravidanza le porta solo problemi..." e ciò mi dispiace ma l'ho scritta perché appunto in certi passaggi, lei, si convince che quello che le dice il medico e il compagno, che lo sguardo dell'infermiera accusatrice, siano la voce della verità salvo poi ricredersi in altre parti in cui si mostra più sensibile e volta al portare avanti le gestazione.
E' un argomento per niente facile da trattare, molto delicato che tocca le corde più sensibili dell'animo umano ma secondo me dovresti riprenderlo e andare avanti con la lettura perché è un bel libro.
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