Dettagli Recensione
Cascassero nella tua testa mille chili......
Un libro FORTE, forte come la storia vera che racconta. Giuseppe Catozzella scrive in prima persona, come se fosse la stessa Samia Yusuf Omar a parlare.
Si tratta di una ragazza che già da piccolissima scopre la passione e il talento per la corsa, con una determinazione e una disciplina per gli allenamenti, notevoli per la sua età; con un senso della famiglia e dell'amicizia profondo e radicato.
Già dall'età di otto anni lei sa che parteciperà alle Olimpiadi di Pechino.
Solo che.....potrebbe essere la bella storia di un qualsiasi atleta di talento, invece....è una storia SPECIALE.
Perché Samia è una ragazza di Mogadiscio, nata e cresciuta in mezzo alla guerra, tra i clan della guerra e Al-Shabaab, ai piedi, non le scarpine della marca del momento. ma le scarpe tramandate di fratello in fratello con le suole bucate e sottilissime, al campo sportivo è possibile andare solo di nascosto, come scenografia i palazzi distrutti e crivellati dai proiettili delle armi.
Eppure Samia è felice, con la sua grande passione, l'amore per la sua famiglia, per il suo amico "abowe" (fratello) Alì, il primo che a dieci anni crederà in lei e sarà il suo primo allenatore.
Una storia commovente, ma raccontata con semplicità e dolcezza, senza autocompiacimento o eccesso di melassa. Un testimonianza che urge conoscere, per i temi attualissimi che tocca, per aiutarci a riflettere.
Si, perché Samia è arrivata davvero a Pechino grazie al suo talento, era la donna più veloce della Somalia, nonostante non avesse un vero allenatore e a volte neanche il cibo sufficiente al sostentamento (!).
E' arrivata a correre con il burqua, una donna non dovrebbe mai essere costretta ad annullare la propria persona in pubblico, per trovare un allenatore ha dovuto affrontare il viaggio per arrivare in Europa.
E allora leggere questo libro è necessario per provare a capire meglio il dolore, la realtà tragica che un uomo non dovrebbe mai vivere su questa terra.