Dettagli Recensione
Due uomini diversi
Sarà per la sua innata simpatia. Sarà perché è un personaggio che appartiene alla mia stessa generazione e che ha i miei stessi ricordi. Sarà per la sua popolarità e nello stesso tempo semplicità. Fatto sta che in ogni suo libro io mi riconosco pienamente. Leggo le sue pagine divorandole, sempre con l’impressione di parlare brillantemente con un amico seduto a tavola con me. E’ un autore che parla di cose mie, anche se non tutte le storie che racconta sono state mie. In questa per esempio parla, a me che sono figlia unica, di due fratelli che sono due uomini molto diversi fra loro, Marco ed Andrea e che si trovano a dover affrontare, insieme, divisi e poi di nuovo uniti, la malattia della madre e, dopo tanti anni, anche la malattia del padre. E’ un lungo racconto delle dinamiche e dei rapporti familiari che si sono intrecciati in questa famiglia ed anche fra le persone che ruotano nell’orbita di questa famiglia, la moglie di Andrea, l’amica-amore di Marco e le varie comparse, nella vita di uno e dell’altro. E’ un libro che sprigiona vita. La vita vera, fatta di ricordi, di presente, di progetti, di rimpianti, di svolte, di pieghe della memoria. Con dolcezza ed ironia. Tratti distintivi dell’autore, che, in particolare, usa l’ironia, secondo me anche nella sua propria vita, come veicolo per trasportare carichi emotivi troppo pesanti.