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Me lo dai un bacetto?
"Si era fatta incapace di pensare al futuro. La sua mente si restringeva all'oggi, fra l'ora della levata mattutina e il coprifuoco. E (dalle tante paure che già portava innate) ora non temeva più niente. I decreti razziali, le ordinanze intimidatorie e le notizie pubbliche le facevano l'effetto di parassiti ronzanti che le svolazzavano d'intorno in un gran vento falotico, senza attaccarla. Che Roma fosse tutta minata, e domani crollasse, la lasciava indifferente, quasi un ricordo già remoto della Storia antica o un'eclissi di luna nello spazio. L'unica minaccia per l'universo si rappresentava, a lei, nella visione recente del figlioletto che aveva lasciato a dormire, ridotto a un peso così irrisorio da non disegnare quasi rilievo sotto il lenzuolo".
Siamo a Roma, prima, durante e dopo la guerra, e seguiamo le vicende di Ida e di tutte quelle persone che gravitano intorno a lei. La storia tutti noi, chi più chi meno, a scuola l'abbiamo sicuramente studiata, ma quella che racconta la Morante è la Storia vissuta. Una Storia che parla di privazioni, di paura, di ingiustizia, di cuore che batte al primo passo, di sorrisi, di solidarietà ma anche di tanta cattiveria.
La Morante con mano ci accompagna all'interno dei ghetti, nelle stanze degli sfollati, nelle vie e nelle osterie, dove solo al presente si può pensare perché il domani non è un lusso per tutti.
I suoi protagonisti diventano così tangibili da essere non più solo persone "sulla carta"; l'autrice ha il dono di lasciare nei nostri cuori anche quelle comparse che in oltre seicento pagine lasciano solo piccole scie, ma indelebili. Alla fine della lettura non ci sentiremo solo abbandonati da Ida, Useppe e Nino, ma saranno tanti i nomi a cui la mente tornerà e che oltre a far parte della Storia diventeranno presenti anche nei nostri pensieri.
Un libro memorabile, che vorresti finire per la crudeltà e il dolore che leggiamo, ma che appena finito ti lascia quella sensazione di vuoto e malinconia che solo i grandi libri hanno il potere di fare. Lo consiglio, le prime duecento pagina partono un pò al rilento, ma non diffidate, anzi affidatevi alla Morante.
""Questi ultimi anni", ragionò con voce opaca, ridacchiando, "sono stati la peggiore oscenità di tutta la Storia. La Storia, si capisce, è tutta un'oscenità fino dal principio, però anni osceni come questi non ce n'erano mai stati".
Buona lettura!!!
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Commenti
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Grazie.
Libro letto in gioventù. Sicuramente un testo di valore. Ricordo però un'esperienza di lettura tristissima, per me quindi difficoltosa.
Fede
Fede
Fede
Federica
Fede
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