Dettagli Recensione
Il disprezzo dell'uomo
Paladino del ritorno alla natura, alla semplicità, all’umanità, anche con questo racconto l’autore non si smentisce e crea uno scenario che ad una prima lettura sembrerebbe fantascientifico, mentre invece non è così lontano da quella che potrebbe essere una prossima futura realtà. Perché l’impensabile può diventare realtà. Lo stiamo vedendo in questi mesi con la pandemia del coronavirus e tutti i suoi effetti a livello globale. Il racconto ha in sé più elementi davvero terrificanti, ma ci spinge a riflessioni autentiche su quanto è importante il rispetto della natura, perché è da lì che l’uomo ha tutte le risorse per sopravvivere, ma l’autore si spinge oltre. Si spinge ad una forma molto forte di disprezzo per l’uomo, che dimentica (e ri-dimentica, nonostante tutto) la distinzione fra bisogni primari e secondari, riscopre i valori della solidarietà e dell’amicizia, ma solo per opportunismo, ripropone il proprio modello di supremazia che è ciò che sta portante il mondo all’implosione. Vivere è come scolpire, si deve tirare via, togliere, per scoprire ciò che sta sotto. Questo è un pensiero ricorrente nelle espressioni dell’autore ed ha in sé una bellezza straordinaria.