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Il colibrì
 
Il colibrì 2020-08-16 10:44:23 Chiara77
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    16 Agosto, 2020
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Malinconica resilienza

Sandro Veronesi torna a vincere il Premio Strega in questo particolarissimo anno 2020 con il romanzo “Il colibrì”.

Attraverso l’alternanza di piani temporali, lettere, email, chat Whatsapp, testi di interventi a convegni, inventari di oggetti e simili, viene raccontata la vita di Marco Carrera. Una vita come tante ma, proprio per questo, diversa da tutte le altre. Una vita attraversata da profondissimi lutti, segnata dall’appartenenza a una famiglia disfunzionale, solcata da un unico amore impossibile, reso eterno proprio dalla sua incapacità di realizzarsi.

Marco appartiene alla ricca borghesia italiana di provincia, figlio di un’architetto e di un ingegnere che sono rimasti insieme per il bene della famiglia, ma che in realtà si sono amati per un tempo brevissimo. Cresciuto a Firenze, Marco deve affrontare la depressione della sorella maggiore che arriva fino all’inevitabile tragedia, l’impossibilità voluta dal destino (o forse anche da qualcun altro) di vivere concretamente la storia d’amore con la donna della sua vita, molti altri dolori e lutti, alcuni dei quali gravissimi, che l’esistenza gli propone regolarmente. Il nostro protagonista affronta tutto in modo molto dignitoso, cercando di non farsi sopraffare dalle tragedie ed opponendo al dolore sempre una sua solida resilienza.

Un romanzo quindi che ci regala una storia malinconica che invita alla riflessione, al porsi domande e interrogativi legati alla sfera personale, al nostro modo di vivere la famiglia, l’amore, gli affetti che ci circondano, le responsabilità che a volte ci soffocano e altre volte ci danno la forza per andare avanti. Un romanzo che ci mette di fronte ad alcuni aspetti della nostra intimità, della nostra sfera personale, ma allo stesso tempo rimane leggero, delicato e lieve. Questo contrasto può essere considerato la sua forza, ma anche, per certi aspetti, la sua debolezza.


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Commenti

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Brava Chiara, hai inserito la particolarità stilistica del Veronesi in questo libro: non solo qualche scambio epistolare, ma mail, messaggi whatsapp, telefonate...concordo sul commento che ne fai, sei stata incisiva.
Non conosco gli altri libri finalisti, ma qualcosa mi dice che all'autore poteva bastargli un solo Strega. Largo ai giovani!
Bella recensione, Chiara.
Tutto subito pensavo di scartarlo. Ora leggo varie recensioni moderatamente positive. Chissà!
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Chiara77
17 Agosto, 2020
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Ciao Marianna, grazie. Avevo visto la tua ottima recensione... Riguardo allo Strega, quest'anno ho letto poco fra i libri finalisti, sinceramente l'ultima assegnazione con cui ero veramente in sintonia è stata per "Le otto montagne". Comunque questo è sicuramente un buon romanzo, si legge bene, fa riflettere, ha quel pizzico di originalità nella forma che non ne limita la piacevolezza (e questo per me è importante). Non so, magari non è un capolavoro, però lo Strega può starci, sì.
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
17 Agosto, 2020
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Ciao Emilio, grazie. Guarda, anch'io non ero molto sicura di volerlo leggere, l'ho fatto spinta dagli amici del mio gruppo di lettura. Non è un brutto libro, anzi. Non sarà il romanzo perfetto ma è una lettura che merita fare alla fine. Si legge anche bene, non presenta particolari che infastidiscono.
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