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Avvicinarsi ad una violeza sociale oggi meta di (d
Propedeutico ad un viaggio in loco, volevo immergermi nell'atmosfera degli allevatori spazzati via dalle loro terre per assaporare anche il dramma storico-politico oltre allo spettacolo turistico che il Lago di Resia offre. Sebbene la costruzione della diga e la realizzazione dell'invaso siano presenti sullo sfondo fin dall'inizio, è solo verso la fine che la piccola epopea della famiglia protagonista si fa un po' da parte e viene affrontata la questione politico-ambientale della diga. È probabile che le mie aspettative fossero orientate in modo diverso rispetto alla prospettiva scelta dall'autore. Forse cercavo un livello didascalico che sarebbe stato incompatibile con un romanzo...ma non mi è piaciuto molto né la didascalia mancata né molto il romanzo che descrive le vicende e i sentimenti di quel popolo cacciato dalle proprie case e dal verde dei propri campi, e i cui ricordi sono stati sommersi in uno dei laghi più fotografati del nostro paese. Ci sono l'autoritarismo fascista, il fascino salvifico del nazismo, l'integralismo violento della Guerra, il classico steroetipo delle barriere linguistiche, la difficoltà dei rapporti famigliari e, ovunque, l'incomprensione. Romanzo dell'incomprensione potrebbe esserne una efficace didascalia. Nel mio caso forse anche la mia non perfetta comprensione del lavoro dell'autore.
Se il contenuto del libro non era collimato con le mie aspettative, devo ammettere che anhce lo stile della scrittura non mi ha entusiasmato, il che lo ha reso alla fine un romanzo che ritengo non particolarmente interessante salvo per chi voglia specificatamente avvvicinarsi a quella vicenda o a quei luoghi.
Richbar A.
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