Dettagli Recensione
Il telefono del vento
Yui è una donna a cui lo tsunami del 2011 ha portato via tutto; Takeshi è un uomo a cui una malattia ha portato via la moglie e ha reso muta la piccola figlia. Due vite, due anime, che decidono di intraprendere un viaggio la cui destinazione è Bell Gardia, un luogo magico in cui è possibile, in un giardino, parlare attraverso un telefono non collegato, con le voci del vento.
Posso confermare che la cabina esiste davvero e si possono trovare su internet varie foto, sia del giardino che di questa suggestiva cabina. Quanti di noi vorrebbero ancora parlare con quelle anime che hanno riempito la propria vita?
La storia è veramente molto bella, però quello che arriva è l'immaturità della penna della scrittrice. Ho percepito l'amore che l'autrice ha per il Giappone e per le sue tradizioni, ma tutto il sentimento che una storia del genere avrebbe dovuto suscitare non è arrivato. Sono sempre rimasta in superficie, sono stata attenta ma distaccata, le loro emozioni (e credetemi sono molte) non sono arrivate. Sono sicura che con uno stile più intenso avrei davvero avuto difficoltà a trattenere le lacrime.
La storia come dicevo è bella, affronta temi davvero molto importanti ma non va oltre, non tocca quelle corde del cuore che invece ci si aspetta da romanzi di questa portata. Posso fare i complimenti per l'idea e per avermi fatto conoscere un mondo per me nuovo, ma spero che con il tempo l'autrice riesca a diventare più empatica.
Quindi a voi la scelta se leggerlo o meno, sul tema nulla da ridere ma quello che manca offusca anche questo.
Buona lettura!
Commenti
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Arrivati alla fine, si resta un pò malinconici, con un racconto che potenzialmente poteva sfondare davvero, invece no. Peccato, una storia bellissima.