Dettagli Recensione
Il destino di un re-incontro
Storia a doppia voce, dove si alternano, di mano in mano che il tempo scorre, le “tessere” di lei e le “tessere” di lui, quasi a comporre il puzzle, che trova il suo compimento, che poi è il loro inizio, solo alla fine del libro, nell’ultimo capitolo. Il più bello. Perché lì ho almeno sentito un minimo di emozione, mentre per tutta la storia mi sembrava solo di percepire freddezza e distacco. Vicini di casa da bambini, senza mai conoscersi direttamente e frequentarsi. Si ritrovano vicini di casa da giovani adulti. Coincidenze. Destino. Lei è un personaggio particolare, porta una corazza, perché nella vita vuole bastare a se stessa, è refrattaria alle emozioni e questa freddezza si sente risalire dalle pagine, ma è una freddezza che non allontana il lettore da lei, lo induce a portare rispetto, per capire. Lui è un personaggio che non ho ben inquadrato, nemmeno dopo la fine del libro. Fatto sta che un piccolo blocco di ghiaccio alla fine si scioglie. Ed è l’inizio. Se ci dovesse essere mai un seguito, penso possa essere una lettura migliore.