Dettagli Recensione

 
La vita agra
 
La vita agra 2020-07-21 05:38:05 Massimo80
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Massimo80 Opinione inserita da Massimo80    21 Luglio, 2020
Top 1000 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Umanità e disumanizzazione

La Vita Agra è un libro precursore. No, non mi riferisco alla sporadica metafora calcistica sul marcamento a zona inteso come espediente per far carriera (io, che di pallone non capisco un granchè, ero convinto che prima di Sacchi non esistesse che il marcamento a uomo, per questo mi sono stupito nel sentir parlare di zona in un libro dei primi anni 60; qualche esperto magari mi faccia da federicobuffadeipoveri e chiarisca la questione nei commenti; fine digressione frivola). Con precursore intendo soprattutto che anticipa temi cari alla contestazione giovanile di fine anni 60 e costituisce quasi un presagio degli anni di piombo.

Che sia un romanzo eversivamente moderno lo si capisce già nelle prime pagine per via dello humour di cui è oggetto il clero, anche se poi alcune battute su invalidi, “negri”, “ebrei”, “meridionali”, “Pisani” e “segretariette” lo scagliano a tutta velocità ad un’epoca geologica che appare distantissima dalla nostra, così pregna di politically-correct d’importazione.

Dunque, uno scritto ambientato negli anni del boom economico, da cui traspare un’incredibile consapevolezza dei tempi che si stanno vivendo. Per giunta i temi trattati sono davvero numerosi: sfruttamento del lavoro, insurrezionalismo, anarchismo, vita di partitio, passaggio da società contadina ad industriale, crescita del settore terziario e nascita di nuove professioni, lavoro in proprio e lavoro dipendente, vita aziendale, indifferenza e solitudine nelle grandi città, alienazione, costante difficoltà ad arrivare a fine mese, evoluzione della famiglia, ruolo della donna, nascita della società dei consumi, rapporto tra pubblicità e sesso...

La scena è costituita dalla Milano imprenditoriale e pendolare del Miracolo, anzi più precisamente il quartiere fittizio Braida, che in realtà di fittizio ha solo il nome; si tratta infatti della zona di Brera, in cui Bianciardi ha lavorato e vissuto per diversi anni; chi ha famigliarità con Milano pare che tra le righe riesca a riconoscerne le vie (si possono scovare i luoghi precisi qui: www.rivistastudio.com/la-milano-da-leggere/).
Letto durante il lockdown da Coronavirus accresce la voglia di uscire a passeggiare o a prendere un caffè, specialmente nella rappresentazione di sonnolente domeniche d’altri tempi.
Con le sue osterie, i suoi bevitori, giocatori di carte, pittori e canzoni, non è certo il quartiere di oggi. Ma nonostante questo tocco bohémien, la città appare fondamentalmente grigia, al contrario dell’atmosfera del racconto, che è quasi sempre scanzonata.
È questa una Milano già “cosmopolita” relativamente alla società del tempo, diciamo così, con cittadini provenienti da diverse parti d’Italia.

L’ambientazione particolareggiata, i personaggi ispirati a persone reali e gli innumerevoli aneddoti tratti da esperienze di vita vissuta rendono questo romanzo in larghissima parte autobiografico.

La scrittura, caratterizzata da un tono scherzoso eppur amaro, ha un buon ritmo e procede abbastanza veloce. Oltre al voler puntare i riflettori su importanti tematiche presumibilmente ancora inedite, si percepisce come si prenda in giro uno spaccato di società per divertire e ci si riesce. Lo stile rimane ironico perfino nei riferimenti letterari, rendendo alcune divagazioni per nulla pompose anzi piacevoli.
Fa sorridere l’uso italianizzato di parole o nomi stranieri, come “fotoreportagio”, “Jaques Querouaques” (francesizzato in questo caso)...

In conclusione, un’opera probabilmente nata da disillusioni, ricco di spunti di riflessione, politico, destabilizzante, cinico, umoristico-esistenziale, scritto in piena coscienza e con una lucidità a tratti disarmante.


Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca