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L'ultima settimana di settembre
 
L'ultima settimana di settembre 2020-07-09 12:45:14 andrea70
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    09 Luglio, 2020
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Ritrovarsi on the road

Pietro Rinaldi è uno scrittore ottantenne che ha deciso di suicidarsi. E' disilluso, amareggiato, annoiato e disinteressato alla vita. Per lui tutto è ormai al suo posto e se così non è lui non può farci nulla. La figlia è sposata con un uomo che secondo lui non la merita, il nipote Diego è un adolescente del quale quasi non si ricorda, l'unico sussulto di umanità è il ricordo dell'amata moglie Sara, dal cui decesso Pietro si è progressivamente distaccato dagli altri. E lo ha fatto anche artisticamente, in quanto scrittore , ha pubblicato un ultimo libro dal titolo colorito e "vagamente" indicativo del suo stato d'animo verso il prossimo e della sua disaffezione verso la vita.
A scombinare i piani di Pietro arriva la morte della suocera in Francia, la figlia gli affida il nipote Diego per qualche giorno per recarsi col marito al funerale della donna a Parigi.
Proprio giorno in cui Pietro aveva progettato di suicidarsi...
Ma doversi occupare per qualche giorno di Diego non sarà la più amara delle sorprese che gli riserverà il destino.
Non spiego meglio per non rovinare il piacere della scoperta e della lettura.
Pietro e il nipote Diego diventano due estranei che cercano di conoscersi e mentre Diego da adolescente di mente aperta cerca di capire il nonno accettandolo per le sue burbere stranezze, Pietro sembra vedere il nipote come un semplice passeggero sull'auto che li sta portando a Roma.
Il viaggio sarà prima di tutto un cammino alla scoperta di loro stessi e del fatto che la vita spesso offre un'altra possibilità di essere amata e vissuta fino in fondo anche quando sembra che la tua partita sia finita.
Ogni giorno vissuto è un dono e non puoi semplicemente dire basta, le persone che ti vogliono bene e a cui vuoi bene sono prima di tutto sul tuo cammino anche se cerchi di spostarle su quello degli altri, se accetti la sfida , se accetti di rimetterti in gioco l'età non è un ostacolo ma un prezioso bagaglio di esperienze.
Licalzi racconta con leggera ironia due mondi che si avvicinano, magari lascia volutamente da parte alcuni aspetti della vicenda personale dei protagonisti per concentrarsi sul loro rapporto.
Nonostante eventi drammatici riesce a non essere nè superficiale nè strappalacrime ma proprio perchè il tutto è raccontato con la voce narrante del vecchio Pietro che non lascia spazio ad articolate riflessioni sui sentimenti, va avanti di pancia e di cuore, di emozioni e di testa senza commiserazione o rimpianto.
Strappa più di un sorriso e commuove.
Molto bravo Licalzi, come spesso gli accade.

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