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Donne, dee, amori e capricci per Ulisse
Quando ho preso in mano questo libro, più che altro per curiosità del titolo, non mi aspettavo molto. Ho invece divorato in poco tempo i capitoli, ognuno dedicato ad una donna che Ulisse incontra nel suo peregrinare.
Da sfondo abbiamo Atena che, come il coro delle tradizioni greche, intervalla le voci delle donne con le sue opinioni sull'eroe suo protetto, della curiosità e della arguzia di elevata sottigliezza.
Le avventure e le sventure di Ulisse sono ricche di sentimenti umani, sofferenze, amori e attesa del ritorno alla sua amata Itaca. L'amore per Penelope che attende con il figlio Telemaco ed i proci che dissipano palazzo e beni del re del quale nessuno sa nulla.
Conosciamo così Calipso, Nausicaa, la celeberrima maga Circe, le acerrime Sirene, Euriclea la schiava anziana e Penelope. Ogni donna parla in prima persona e ripercorre chi è Ulisse, le sue prodezze, il suo aspetto ed il carisma che lo caratterizza. Molte sfaccettature del nostro eroe superstite della guerra di Troia. Detestato da alcuni dei e amato da altri, lui combatte. Le virtù umane a confronto con i limiti degli dei che non conoscono la morte, non capiscono certi slanci umani, hanno l'immortalità ma ciò ha il suo prezzo.
"non capisco gli uomini, le loro esitazioni, le loro gioie, la loro paura della morte. Così come loro non capiscono molte cose di noi dei."
Un viaggio nello spazio mitico, tra dee, dei, virtù umane e cattiverie.
La figura femminile non è idealizzata ma aderente al contesto. Penelope rappresentata come moglie che sa aspettare, soffre, ragiona sul da farsi ma allo stesso tempo deve regolarsi nel comportamento con il figlio, la società è comunque patriarcale.
La scrittura è fluida, chiara e diretta come lo sono i dialoghi ed i confronti tra personaggi.
Le donne e la loro praticità, le donne ed i loro sentimenti, amori e difetti in un connubio tutto da scoprire.