Dettagli Recensione
on air
Se il sole potesse morire, cosa ci sentiremmo autorizzati a spegnere per sempre, sul nostro pianeta, per poter partire verso una terra promessa?
Erano gli anni Sessanta quelli della conquista della Luna, la grande avventura verso l’era spaziale che imbottiva gli Stati Uniti – e pure il resto del mondo – con la pianificazione di viaggi galattici, ottimismo e budget più stellari delle stelle stesse ad appoggiare l’impresa. L’esplosione della tecnologia avveniva in un’epoca ben diversa da quella attuale, densa di concretezza e per nulla virtuale.
Oriana Fallaci sa essere nel posto giusto al momento sbagliato, o nel posto sbagliato al momento giusto e a volte, con questo sistema, si percepisce meglio la cronaca rispetto a quando tutto è giustamente allineato.
Questo volume è il racconto di quei tempi, attraverso il resoconto della scrittrice che per un anno visse negli Usa a stretto contatto con gli uomini della Nasa, i loro progetti, i loro sogni, i loro estesi orizzonti.
Benché il taglio di fondo sia giornalistico, la tecnica usata del monologo col padre scettico dona al testo un’aura molto intima e per nulla scientifica. Per il lettore è un approccio molto più simile a quello del romanzo, che non della saggistica.
Superba la prima parte che narra di una donna confusa e perplessa, combattuta tra magia della Luna e attrazione verso l’ignoto contro l’etica di casa nostra. Sono i tempi in cui dalla piccola provincia erbosa toscana, in cui si paga per salvare querce secolari, Fallaci viene catapultata in un mondo di deforestazione e cemento, di erba sintetica e fiori di plastica, perché il progresso ha il suo prezzo e la natura paga sempre per prima. Sono mesi di interviste per approfondire la conoscenza di ciò che gravita attorno al sistema e per presentarci gli uomini più celebrati del momento, gli astronauti.
Un lungo libro carico di riflessioni che porterà l’autrice a cambiare il suo punto di vista. Ad osservare e ponderare il peso della vita, della morte e l’ambizione di vivere il più a lungo possibile attraverso il lancio di un razzo che ci avrebbe dovuto aprire velocemente la strada verso l’Universo. E verso la salvezza, se il sole morisse.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |