Dettagli Recensione
Valeria, Isla, Antonia.
«Era il racconto della loro vicinanza e, ovviamente, della loro distanza.»
Valeria Costas, cinquantacinquenne di origine greca, ha dedicato tutta la sua vita ai libri e al suo grande amore, l’imprenditore Martìn Aclà. Scrittrice di successo specializzata nei racconti, la donna vive a Parigi e ha da sempre un rapporto conflittuale con la madre Theodora a maggior ragione a seguito della scomparsa della sorella Sybilla. E mentre lei vive in Francia, il compagno vive a Londra con la moglie e pittrice Isla Lawndale e i tre figli Antonia, di quindici anni, Cosmo e Nico, di anni tredici. Nonostante il rapporto coniugale l’uomo da circa venticinque anni è legato alla nostra protagonista da un vincolo indissolubile e impossibile da spezzare. È in una mattinata come tante che quest’ultima scopre della verità: l’imprenditore è stato colpito da un ictus che lo ha ridotto in uno stato di coma dal quale non è dato sapere se potrà mai risvegliarsi. Cosa fare? Come muoversi? Come sopravvivere senza più poter godere del suo contatto e della sua compagnia? Come poter rinunciare alla possibilità di incontrarlo almeno per un’ultima volta? Come andare avanti con la propria vita quando l’uomo che ami giace nel proprio letto con al fianco la donna che gli è moglie e i figli nati dal loro matrimonio? Valeria sa di avere un’unica possibilità; farsi ritrarre. Cerca così di commissionare un suo ritratto da Isla che all’inizio rifiuta per poi cambiare idea e accettare. Quel dipinto è la sua unica possibilità di rivederlo, di sperare di poter almeno toccare le sue mani.
«Valeria la scrutò. Stava accadendo davvero. Era lì per farsi ritrarre. Era una scrittrice davanti a una pittrice. Una donna davanti a un’altra donna. Era davanti alla moglie di Martìn. Poteva addirittura studiarle i piedi.»
Da questo momento, tra una seduta e l’altra, ha inizio per le due donne una profonda conoscenza, una conoscenza che le porterà ad essere sempre più intime, ad apprendersi, a studiarsi, a creare un contatto che forse, in un’altra vita, avrebbe davvero potuto essere il sigillo per la nascita di una grande amicizia. Il volto delle due donne create da Ilaria Bernardini è il volto di due personaggi forti ma al contempo vulnerabili al vivere, due donne chiamate ad affrontare il dolore, chiamate a vivere anche quando la vita ti infligge il più duro dei colpi. Due donne alle quali se ne aggiunge una terza, Antonia. Una ragazza che racchiude un mondo.
“Il ritratto” si propone al lettore come un intenso romanzo con molteplici caratteri introspettivi, un elaborato all’interno del quale riscopriamo il vissuto di personaggi che si dipingono in modo vivido nella mente e che per questo catturano e trattengono tra le pagine. È un testo ricco di spunti di riflessione, un canto, un inno al vivere e all’affrontare le avversità, un componimento che ci insegna a guardare al domani.
Lo stile narrativo è ricco, articolato, denso. È altresì avvalorato da un alternarsi tra presente e passato nonché da una serie di racconti nel racconto che ci confermano la notevole capacità narratoria di Valeria/Ilaria. Quest’ultimo aspetto dona ai personaggi un carattere veritiero che li rende tangibili con mano.
Un viaggio interiore. Sensibile, viscerale, ancestrale.
«I morti se la cavano con la morte e i vivi se la cavano con la vita»