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L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre 2020-05-08 15:24:19 lalibreriadiciffa
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
lalibreriadiciffa Opinione inserita da lalibreriadiciffa    08 Mag, 2020
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Il mito e le donne che lo hanno creato

Premetto subito che non sono lettrice da "classici" e faccio sempre un'enorme fatica ad approcciarmi a questo genere ma in questo caso specifico, non si parla di genere classico nel senso esatto del termine.
"L'Odissea" di Marilù Oliva (Solferino) è il racconto del classico "Odissea", un racconto basato interamente sul punto di vista delle donne co-protagoniste, con Odisseo, del grande libro epico di Virgilio.

Ho accettato di leggere questo libro, un saggio romanzato si può definire, non tanto per la storia in sé stessa ma perché ho letto tra le righe un'ideale preciso voluto esprimere con queste pagine: il femminismo.
Oliva ci racconta, usando direttamente la viva e vivida voce delle presenze femminili dell'Odissea, quello che è successo nelle loro vite e nel loro cuore, quando hanno avuto a che fare con il re Odisseo. Naturalmente parliamo di un racconto romanzato basato su quello che Virgilio ci ha voluto far sapere scrivendo le vicende del valoroso re di Itaca che partito per liberare Troia, mentre cercava di tornare nella sua isola da sua moglie Penelope e dal figlio Telemaco, naufraga e non riesce più a farlo se non dopo infinite ed avvincenti avventure.
Scopriamo che Calypso era, come tutte le altre donne presenti e che ci parlano dal libro, innamorata di Odisseo ma che per volere di Zeus, acconsente a "liberarlo". Scopriamo che Atena è sempre stata la dea più vicina al re e a tutta la sua famiglia. Scopriamo dei pensieri e dei sentimenti che nel libro originale non erano stati presi in nessuna considerazione ed erano stati taciuti o solamente fatti capire.

Il libro è scritto molto bene, scorrevole anche se, per i miei gusti, indugia un po' troppo su parole e uno stile classicheggiante che per un libro del genere e soprattutto scritto al giorno d'oggi, risulta un po' troppo pretestuoso. Capisco anche che questo dovrebbe essere visto alla stregua di un addendum al libro originale e quindi, trattato e scritto come giusto che sia: classico. Per quanto riguarda le storie narrate, posso solo dire cose buone, è la parte del libro che ho apprezzato più di tutte perche, finalmente qualcuno ha raccontato per filo e per segno cosa pensavano tutte quelle dee, semidee ecc rispetto ad un personaggio come Odisseo, che oggi potrebbe essere visto come un moderno Leonardo di Caprio senza corona per il suo impegno nel "sociale".
I racconti di queste donne hanno in comune la solitudine e l'emarginazione sociale anche se sono poste su diversi scalini sociali: infatti parliamo appunto di dee, schiave, regine o principesse.
Ascoltare i racconti direttamente dalla voce delle protagoniste è stato il plus vero di questo libro, che consiglio sia a chi vuole approfondire una storia conosciuta ma da un punto di vista diverso e innovativo, sia a chi pensa che la vera storia dell'Odissea sia stata dettata dalle donne, in primis la regina Penelope ultimo baluardo dell'amore e dell'abnegazione che questo sentimento può comportare e che dietro ad un grande uomo, c'è sempre una grandissima donna.
Questo libro lo dimostra appieno.

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Commenti

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Ciao Ciffa! A me piace molto la classicità e se vuoi leggere un bel libro che riscatta un personaggio molto marginale dell'Odissea, ti consiglio di leggere Circe della Miller. Non ho ancora conosciuto nessuno che non ne sia rimasto impressionato, è veramente scritto bene e molto piacevole.
Questo che hai letto tu me lo segno. Grazie
Eppure L'Odissea, è anche un racconto gradevolissimo, leggilo...non te ne pentirai, rendiamo onore agli aedi che passano sotto il nome di Omero...
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