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Chi è il diverso?
Protagonista de “Gli occhiali d’oro” è l’emarginazione, il disprezzo sociale, la paura del diverso. Diverso è considerato infatti il medico Athos Fadigati, nella ricca e affascinante Ferrara fascista. Non basta essere un affermato e stimato professionista. Non basta essere un uomo colto e raffinato. Serve la conformità di comportamento, l’approvazione sociale. Altrimenti, con lentezza, quasi con riluttanza, cominciano a salire a galla rade bolle d’aria, che scoppiano in silenzio increspando per sempre la superficie melmosa della quotidianità. Sono domande, insinuazioni, dicerie. Perché un uomo della sua posizione non è ancora sposato? Cosa fa durante quelle passeggiate notturne? Ebbene, ho sentito dire che è…
Sì, è, Athos Fadigati. È riservato, cortese, caritatevole. È omosessuale, anche. Ed è dolorosamente solo. Solo, perché essere apertamente se stesso lo escluderebbe definitivamente dalla cerchia di persone istruite e beneducate a cui ha sempre appartenuto. Solo, perché i silenzi e le ombre che si è autoimposto sono diventati una cassa di risonanza in cui rimbomba forte un ingenuo desiderio di consenso, di libertà e di accettazione. Quello stesso desiderio che può portare a credere, a innamorarsi, ad afferrare imprudentemente la prima mano tesa. E a pagarne magari le conseguenze.
Ma chi è il diverso? Diverso è il bonario e placido omosessuale di mezz’età. Diverso è il giovane narratore ebreo, che scopre all’improvviso l’intolleranza e la ghettizzazione imposti dalle leggi razziali. Ma, in fondo, se ci guardiamo intorno, sono tante le diversità condannate all’esclusione. Ecco allora che questa lettura diventa indispensabile, ieri come oggi, per aiutarci a guardare con occhi diversi il mondo che ci circonda, inforcando quegli occhiali d’oro dietro cui Athos Fadigati ha nascosto per tutta la vita il proprio ingenuo, fragile, semplice bisogno di felicità.
“Il dottor Fadigati aveva due vite. Ma chi non ne ha?”
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Commenti
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Eh sì, credo che le occasioni per riflettere su questi temi non siano mai abbastanza!
Manuela
Pensa che il titolo che avevo pensato per la mia opinione su questo breve romanzo, ma che non metterò perché nella tua c'è già tutto, era infatti "Diversi" o qualcos'altro di molto simile.
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