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Il treno di cristallo
 
Il treno di cristallo 2020-04-25 15:30:44 Mian88
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    25 Aprile, 2020
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Zagabria

«Un’isola abitata da lui soltanto: specchio di una personalità lontana dalle mode, estranea al resto del mondo e protetta da quella solitudine che Aaron ha imparato ad amare fin da bambino: affidandosi a lei con fiducia e viaggiando come un pellegrino lungo le sue ampie e desolate strade.»

Non aver paura Aaron di scoprire chi sei, di conoscere il tuo passato, di far luce nel tuo futuro. Non aver paura di non saper vivere la tua età, non aver paura di vivere, non aver paura del mondo. Può spaventare, ma da questo puoi anche imparare. Non aver paura di intraprendere il viaggio che può portarti a conoscere un nuovo te stesso.
Siamo A Broadstairs, nel Regno Unito. Qui Aaron vive da solo con sua madre Anja. Ha diciotto anni mentre lei è affetta da una grave forma di depressione che cura con le medicine passate dalla mutua perché le loro condizioni economiche non sono delle migliori. I due sono emigrati da Zagabria, lui in fasce, lei appena maggiorenne. Anche per questo il giovane lavora nella prestigiosa gelateria Morelli, nel suo piccolo deve contribuire alle spese della famiglia in difficoltà economica. L’adolescente nutre anche dei sentimenti d’amore verso la quasi coetanea Crystal con la quale ha instaurato da circa un anno una relazione virtuale a distanza. Con quest’ultima la situazione non è semplice perché più lui manifesta il desiderio di incontrarla, più lei si allontana. Si rifiuta. Più lui è irruento, disperato, addolorato, più lei rifugge.

«Per una gazzella cadere è disastroso. Se la gazzella cade il leone non la perdona. La sbrana: e se la mangia. Per noi no. Per noi esseri umani, nella maggior parte dei casi, l’errore è addirittura vitale: perché ci consente di migliorarci.»

Tuttavia, un giorno come un altro, una notizia sconvolge la quotidianità di questo ingenuo protagonista: il padre che ha sempre creduto morto sin dalla nascita è in realtà spirato pochi giorni prima lasciandogli una eredità che potrà riscuotere esclusivamente recandosi a Zagabria a mezzo treno. Così è stato disposto nel testamento.
Che fare? Partire? Restare? Aaron è terrorizzato all’idea del viaggio e al contempo non sa come spiegarsi quella notizia, il perché la madre gli abbia così a lungo mentito. Se vuole conoscere la verità sul suo passato e sulle origini non ha scelta, però. E così su consiglio e accordo con l’amico fidato Gennarino, inizia la sua prima grande avventura della vita. E che avventura! Riuscirà il nostro eroe a raggiungere la Croazia e a conoscere del mistero?
Con una penna rapida, fluida e leggera, Nicola Lecca ci trasporta tra le pagine di un viaggio non soltanto fisico quanto anche introspettivo. Seguiamo con curiosità la crescita di questo uomo che sta imparando a camminare e a muovere i primi passi da solo nella vita. Con lui riviviamo lo stesso nostro personalissimo percorso, con lui impariamo ad andare avanti e a darci una seconda possibilità.
Un libro dai toni leggeri ma dal messaggio forte. Adatto tanto ad un pubblico più giovane che più adulto per la morale che trasmette. Rapido, godibile, piacevole.

«Suona, Aaron. Suona per te e per chi lo merita»

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Commenti

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Dopo queste recensioni positive da parte tua e di Chiara, bisogna proprio che tenga presente anche questo nuovo titolo di Nicola Lecca, di cui in passato avevo apprezzato altri libri.
Sono d'accordo con Laura. Avevo già segnato questo titolo dopo aver letto la recensione di Chiara. Ora tu, con questo commento bello e sentito, mi hai convinto definitivamente a procurarmelo. Grazie.
Brava Maria, bella recensione! Mi ritrovo nelle tue parole ;)
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