Dettagli Recensione
we have all the time in the world
“L’amante: un fazzoletto a statuto speciale dove abbandonarti ai tuoi desideri più essenziali”.
Gli amanti, figure onniscienti di molti romanzi incarnano spesso l'arcana fuga, la libertà dai vincoli matrimoniali, la passione scoppiettante e ardente che si credeva perduta e che in questo libro imprevedibilmente subisce un ribaltamento ironico e consapevole. Gli amanti in questione, Modesto e Viviana, sono tutt'altro che sereni nella loro clandestinità, tanto da spingerli ad affrontare una terapia di coppia, con curiosi risvolti per entrambi, ma non solo; anche il loro analista, Malavolta, che credendosi imperturbabile, si ritrova ad indagare, attraverso la lente del paziente, la parte più occulta di quella che apparentemente sembra essere una vita serena e priva di misteri.
De Silva ci conduce in questo spezzato di vite nascoste con un’ironia sottile, che va al di là dei generi, del giudizio e dei luoghi comuni. È quasi impossibile captare nel tono cinico di Modesto un accenno di superficialità, tanto meno considerare Viviana una capricciosa donna melanconica, stupida, impaziente e stufa della sua quotidianità. Si alternano due (a tratti tre) visioni, sconsolate ma pazienti, di passione e di stima reciproca, ornate da dialoghi intelligenti, acuti e di un sarcasmo commuovente. La liaison che lega i due malcapitati non è mera consolazione, anzi non vuole esserlo affatto, nonostante entrambi si ostinino (in modo diverso) a voler ostentare il proprio “disimpegno romantico”. Un libro che scuote, cangiante, che rappresenta un po’ la cartina tornasole delle nostre emozioni, in cui si passa dal sorriso all'amarezza con una facilità quasi disarmante. Ed è proprio questo a renderlo il singolare racconto di “un grande amore e niente più.”