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Interessante
Il nuovo romanzo di Viola di Grado è interessante per il tema e per il fatto che la storia per quanto possa sembrare surreale è basata su fatti veri: una città segreta dove si fanno esperimenti nucleari e ci sono quantità abnormi di sostanze radioattive, dove il fiume l’aria, l’acqua, il cibo è contaminato. Però, la narrazione è incentrata non sull'aspetto sociale o affettivo ma sulla morbosa storia d'amore tra Tamara, la maestra del posto e un infermiere arrivato volontario. La stessa storia mi sarebbe piaciuto che fosse raccontata in un altro modo. Per esempio dando molto spazio al piccolo trovatello. Avrei voluto avere molte pagine tenere dedicate a lui con più particolari. La storia d'amore e i dialoghi relativi mi sono sembrati monotoni e pesanti. Una cornice un po’ troppo barocca per la parte essenziale condensata in poche pagine.
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