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Teresa e Pietro.
«Che cose assurde possono accadere nella testa, volere il bene senza riuscire più a voler bene, volere il male pur seguitando a voler bene.»
Pietro e Teresa sono due opposti che si attraggono e respingono, che si lasciano e riprendono, che vanno avanti con le loro vite ma che eppure tornano sempre lì a quei tre anni trascorsi insieme, a quella confidenza fatta sulla cosa più orribile compiuta e con la quale siglano definitivamente il termine della loro relazione. Mentre Pietro è un docente di liceo riscoperto saggista e giornalista d’occasione con un fascino oscuro che lo rende una calamita che attrae e trattiene ma che comunque non consente di valicare la facciata, Teresa è una sua ex studentessa, compagna per un breve periodo di tempo e di poi scienziata di fama mondiale. Una studiosa che conosce quell’unico segreto che anche a distanza di cinquant’anni continua a vincolare le sorti dell’educatore. Se da un lato siamo immediatamente quindi attratti dalla figura di quest’uomo così formalmente semplice e retto, così capace di ascoltare, ma al contempo anche così misterioso, dall’altro siamo incuriositi dalla figura femminile che viene da questo percepita, e per effetto anche dal lettore, quale una donna manipolatrice, astuta, capace con la sua sola presenza di guidare a proprio piacimento quel “marito etico” a distanza. Tanto questa riesce a soggiogare la vita dell’ex compagno anche se i contatti sono venuti meno, tanto vi riesce con Nadia, la moglie dalla quale il protagonista ha tre figli che vivrà tutta la relazione con il coniuge con il timore di questo spettro sempre pronto a ripresentarsi. Quel segreto, quella confidenza, governerà tutta la vita del professore senza concedere attenuante alcuna.
Composto da tre racconti narrati da Pietro, sua figlia maggiore Emma e infine da Teresa, “Confidenza” è una storia dalla trama inusuale e all’interno della quale emerge il chiaro obiettivo di dar prevalenza all’aspetto introspettivo delle vicende e dell’essere umano. Poco credibili e poco concrete le relazioni di Pietro ma molto interessante l’evoluzione del rapporto di coppia che anno dopo anno si increpa sempre di più in parte per le assenze fisiche e mentali di lui, in parte per quei successi che finiscono con lo schiacciare Nadia che al contrario non riesce a trovare la propria realizzazione personale e che resta confinata al ruolo di insegnante di matematica in una scuola tecnica-liceo per tutta la vita.
Un componimento interessante che ha il grande pregio di solleticare la mente del lettore e che per questo si fa leggere con molta rapidità.
«Mi chiedevo che senso avesse tutto quel mio governare la vita, educarla, istruirla, quale vantaggio terreno o premio celeste mi ricompensasse per averla affinata con tanta fatica, e mi veniva sonno.»