Dettagli Recensione
Maria Rosalia Inzerillo una donna
Ho riletto con grande passione il libro di Simonetta Agnello Hornby, La Mennullara, edito per la prima volta nel 2002, e nel 2019 riveduto e corretto.
Un libro che racconta la vita di una donna eccezionale: al secolo Maria Rosalia Inzerillo, detta la Mennullara. A cosa è dovuto il suo soprannome? Perché era una bambina di sei anni quando aveva iniziato a raccogliere le mandorle:
“Era tra le più giovani , ma nessuna era brava come lei: si dava da fare con concentrazione e caparbietà, pronta ad aiutare le altre e a imparare. Le sue mani non perdevano una mandorla, un’oliva, un pistacchio, come se i polpastrelli avessero occhi. Li scovava tra le zolle di terra dura, in mezzo alle pietre, nei rovi. Dove passavano quelle piccole dita minute non restava bacca o frutto da raccogliere, né per terra né sui rami, senza paura si arrampicava sugli alberi alti per staccare le mandorle più difficili, quelle che non vogliono cadere sotto i colpi delle bacchette.”
Successivamente era poi passata a servizio della famosa famiglia degli Alfallipe, e lì vi era rimasta fino alla sua morte. Gli Alfallipe erano:
“inetti, avidi, presuntuosi e ignoranti, triste esempio di una famiglia che avrebbe potuto contribuire positivamente alla vita del paese, e non l’ha fatto.”.
Il 23 settembre 1963 però la Mennullara muore, da questo inizia il romanzo. Perché da questo evento infausto prende avvio un testo grandioso anche nella sua concezione. Si racconta infatti la vita di questa donna capace, oculata e sagace, non dalla sua diretta voce, ma da quella che l’hanno conosciuta. Si viene a costituire un romanzo corale, una specie di grande ed immenso puzzle, in cui ogni tassello contribuisce a delineare il vissuto e la personalità di questa donna, dai mille segreti e dalle tante ombre. Un personaggio:
“Unico, negli affari aveva un fiuto che le invidiavo.. (…) Con tutto il suo malo carattere, era una donna brava e devota a casa Alfallipe.”
Un romanzo in cui si respira aria di Sicilia, profumo di fiori e di aranci, una atmosfera di acuta sensibilità per un mondo arcaico, cui non si può che rimanere affascinati. Un ritratto vivido di una società arretrata, costituita da privilegi acquisiti nel tempo e mai conquistati . Una bellissima lettura per un testo destinato a rimanere impresso nel tempo e nel cuore dei suoi lettori.