Dettagli Recensione
Lotta senza vincitori =
Meno pittore del solito, piú indagatore e giallista. Nessun finale, solo una chiusura processuale. Tra l’inizio e la fine, due incontri non voluti e, forse, non cercati: con il passato fatto di fratellanza spezzata, con il presente che diventa occasione di condivisione di un sentire, che, pur con mezzi diversi, tende allo stesso fine di giustizia. Per il primo é la fraternità, per il secondo é la lotta, leale si, ma lotta. Il primo é un “criminale politico”, il secondo é un magistrato. Ruoli, apparentemente sovvertiti. É una storia che restituisce una resa: da una società nella quale non ci si riconosce e che ti fa ritornare alla natura, madre dell’impossibile; da una logica, che si snoda su ipotesi senza riuscire a formulare una tesi. Un libro amaro sunto di conflitti impossibili da risolvere.