Dettagli Recensione
Parole sulle carte e simboli nel tempo
Due mazzi di tarocchi, il Bembo risalente al secolo XV per i Visconti di Milano e i Marsigliesi stampati a Marsiglia nel 1761. Carte diverse, le prime riccamente elaborate con dettagli in miniatura, le seconde in stile più grezzo e lineare. Ai due mazzi corrispondono, di conseguenza, ambientazioni diverse: un castello ed una taverna, luoghi di rifugio in una foresta, per viandanti, cavalieri, trovatori e dame in movimento.
Ci troviamo di fronte a personaggi muti. Entrati nel non luogo letterario essi sono riuniti davanti ad un tavolo sia nel castello che nella taverna. Chi parla per loro? Chi racconta le vicende, i tormenti, gli amori e le tragedie vissute o perse? I tarocchi.
Ogni avventore muove ed affianca una carta all'altra e dal mimo e dagli sguardi, i compagni di avventura si costruiscono domande e risposte.
La voce narrante segue ogni carta e la rispettiva posizione. I simboli interpretati e rielaborati non possono che collegarsi alla carta precedente e a quella successiva, ogni racconto si intreccia così nell'altro.
Noi lettori perdiamo il senso del tempo e dello spazio e incontriamo l'Orlando furioso, Ophelia, Amleto, Elena di Troia, ancora, Diavoli, ciarlatani e donne fatali o guerriere che ripercorrono le avventure.
Sono le carte che leggono il personaggio, ognuno si riconosce nelle carte che lo attraggono come calamite.
Le immagini a margine del testo aiutano il viaggio a ritroso o nel futuro, attraverso città moderne in cui l'uomo non è più nulla e le macchine hanno preso potere. Altri passi ci conducono invece in città abbandonate o in campi di battaglia dissanguati. I tarocchi che tanto esprimono nella simbologia e nella magia diventano il filo conduttore attraverso tempo, spazio e gesta che rappresentano l'avvicendarsi delle nostre piccole grandi quotidianità interconnesse.
L'autore si diverta a giocare non solo con le carte ma anche con noi lettori, ci smarrisce, ci acciuffa e ci fa roteare dappertutto. A tratti infatti la lettura può risultare di non semplice comprensione per via dei simboli e dei pensieri espressi.
Nella premessa l'autore ci descrive la struttura del libro e la grande difficoltà incontrata nella "taverna". Difficoltà che egli stesso ammette essersi ripercossa nella coerenza delle carte.
A chi piace Calvino, consigliatissimo!
Leggere il passato o assaporare il non tempo ancora da vivere, "l'eremita, qui rappresentato come un vecchio gobbo con la clessidra in mano, un indovino che rovescia il tempo irreversibile e prima del prima vede il dopo"