Dettagli Recensione
Ami e Madjid
Mi è piaciuto molto questo libro che trovo molto intenso, forse perché in parte è ambientato a Mortara dove vivo, può essere, intanto in quattro righe voglio recensire e condividere le mie sensazioni. La protagonista è Ami ragazza marocchina che a 14 anni s'innamora e purtroppo per lei non viene ricambiata. Rimane incinta e inizia un calvario per lei non indifferente, per vivere fa la prostituta, la schiava, la pastora, la contrabbandiera scappa col bambino e raggiunge la Spagna in modo rocambolesco rischiando di affogare in mare sia lei che suo figlio il piccolo Majid. Anche la prima permanenza in Europa non è incoraggiante, ma l'arrivo in Italia prima in Liguria, e poi in Lombardia, a Mortara come dicevo, per Ami le cose prendono una piega di serenità. Con esperienza di badante prima e di addetta alle pulizie Ami riesce ad essere assunta presso l'ospedale di Mortara, il bimbo va a scuola e cresce sereno, fino a quando il ragazzino inizia a frequentare amici particolari ed e qui che lo scontro tra madre e figlio diventa duro e definitivo. Mi fermo qui nella recensione , ma dico soltanto che c'è una forte carica di umanità sia in Ami che in Majid ed è coinvolgente leggere di entrambi. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, in cui Ami parla di suo figlio
I mesi che sono venuti dopo che Majid è scappato sono stati i più brutti. Passavo le notti a piangere. Pensavo alla mia mamma, a quando ero scappata io. E certe notti mi sembrava di essere lei che piangeva per me e non io che piangevo per Majid. Non dormivo. Cioè, dormivo, ma poco e continuando a pensare anche quando sognavo. Mi svegliavo spaventata, con la paura di una brutta notizia. Invece non succedeva niente. Ero stata alla polizia. Non volevo andarci, perché pensavo: adesso lo cercano come si cerca un delinquente, ma Makid non è un delinquente
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