Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
L'interrogatorio
“Conosce la leggenda di Teseo nel labirinto? Per la mia indagine non conta arrivare al Minotauro, ma risolvere i passaggi del percorso. Il Minotauro è alla fine una formalità.”
Da una parte del tavolo c’è un magistrato inquirente che sostiene l’accusa come elaborasse un teorema di geometria: la tesi è già assodata, c’è solo da dimostrarla. E la tesi è che la fatale caduta di un uomo dal passo della Cengia, in alta montagna, non sia un incidente ma un omicidio. Questo perché dall’altra parte del tavolo, ad essere sottoposto a interrogatorio, c’è un anziano signore che, quel giorno, era proprio su quel passo, a distanza di poco cammino dal morto.
“La pena serve a pagare il debito e pareggiare i conti con lo Stato, ma voi volete fare i creditori a vita. Irriducibili siete voi che continuate oltre le sbarre a esigere sconfessioni delle nostre vite.”
Il reato è evidente perché ottimo è il movente: morto e (presunto) assassino sono stati giovani insieme, hanno militato entrambi in un movimento rivoluzionario di sinistra, e, alla resa dei conti con lo Stato, il primo ha assunto il ruolo di delatore, mentre il secondo ha scontato la galera al pari di tutti gli altri compagni traditi.
La convinzione del magistrato è netta: come si può altrimenti spiegare che due nemici si trovino contemporaneamente nello stesso punto semidimenticato dal mondo e irto di pericoli? Semplice coincidenza? “Impossibile”.
L’ultimo libro di Erri De Luca è incentrato su una sfida tra due uomini. La posizione iniziale è di parità: il privato cittadino subisce la perdita della libertà (la custodia cautelare lo costringe in cella); l’uomo dello Stato non può reperire le prove che dimostrano il delitto (il teatro dei fatti pare non consentirlo). Eppure, mentre l’uno sembra non soffrire l’isolamento, l’altro si dimostra sicuro di poter arrivare alla confessione dell’omicidio.
Un romanzo breve che potrebbe essere un soggetto teatrale, svolgendosi per intero in due ambienti chiusi: la stanza dove il magistrato interroga l’indagato e la cella dove quest’ultimo scrive alla donna che ama, raccontandole tra l’altro l’evoluzione della vicenda preprocessuale. Il quarto ed ultimo personaggio è l’avvocato d’ufficio che la procedura assegna al sospettato, e che lo stesso deliberatamente ignora o rinnega.
Una vicenda scarna, in fin dei conti, che dà modo al suo autore di fissare l’attenzione sulla contrapposizione tra due uomini e ciò che ciascuno di essi rappresenta, nonostante le ripetute divagazioni (che a volte appaiono troppo fini a se stesse).
Alla fine, non uno dei migliori lavori di Erri De Luca ma comunque un libro da leggere. Con una certa attenzione a taluni particolari, sì da scongiurare l’idea che il finale, per come scritto, non voglia dare soddisfazione sui fatti realmente accaduti su quel passo di montagna.
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |