Dettagli Recensione
L’attrazione principale della casa
Attraverso La seconda porta (“L’attrazione principale della casa”) di Raul Montanari l’efebico egiziano Adam s’introduce nell’appartamento che Milo ha appena acquistato.
Pubblicitario (“Io e Pietro Carminati avevamo fondato la Moca… nel 1997”) dedito al sociale, separato da Elisa (“Lei ormai apparteneva alla storia della mia vita e non più alla cronaca”) dopo un aspro contrasto sull’idea di ricorrere alla maternità assistita, Milo offre ospitalità disinteressata ad Adam, che tuttavia nasconde un passato di scafista, tutt’altro che cristallino (“Quando trovano uno che ha denunciato, lui è condannato”).
L’investigatore Ric Velardi (“Ehm! E naturalmente non pensi nemmeno di affittarlo, vero?”) aiuta Milo a dipanare il mistero del terrore di Adam (“HAN, Harmattan Avengers Net… una rete di autodifesa dei migranti”). L’esperienza del rapporto con Adam sarà per Milo un’occasione esistenziale unica (“Il modo migliore di rispettare il passato è lasciarlo lì dove sta”).
Il romanzo è un notevole connubio di elementi psicologici e sociali su uno sfondo noir di nuova generazione.
Giudizio finale – citazione: “Io mi sento responsabile appena un uomo posa il suo sguardo su di me.” (Fëdor Dostoevskij)
Bruno Elpis
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