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scarpe che non fanno più male
*****SPOILER*****
Storia emozionante di Amerigo Speranza, che trascorre la prima infanzia in un contesto di estrema povertà, nella Napoli dei primi anni '40. Ad otto anni, parte per essere ospitato da una famiglia di Modena, come tanti altri suoi coetanei; la permanenza di Amerigo presso questa famiglia "adottiva" non sarà però temporanea come da programma iniziale. La quarta parte del libro (delicata, toccante, commovente) è dedicata ad Amerigo adulto, che torna a Napoli alla notizia della morte della madre. Sarà per lui l'occasione per ripercorrere un viaggio a ritroso, per sistemare importanti tasselli della sua vita rimasti in sospeso e per riconciliarsi col passato. Nelle ultime pagine ho percepito la crescente serenità che man mano si faceva spazio nell'animo di Amerigo, man mano che s'imbatteva in luoghi e personaggi del passato, dando un significato al proprio percorso personale e sciogliendo i propri tormenti interiori, fino alla decisione di interessarsi al nipote Carmine. Questo, grazie allo zio Amerigo, avrà la possibilità di riscattarsi rimanendo a vivere nel suo luogo natio, senza essere strappato agli affetti familiari e senza dover subire uno stravolgimento delle proprie abitudini.
Ho apprezzato l'idea di simboleggiare la pace interiore dell'Amerigo adulto con le scarpe che ora non gli fanno più male (semplicissima ma impattante la figura e la descrizione del calzolaio che gli sistema le calzature, proprio mentre Amerigo via via si riconcilia con se stesso, con il passato, con la madre), mentre in tutto il romanzo il tema del cammino doloroso è rappresentato da scarpe strette, scomode, piccole, da scarpe indossate da altri a cui il piede del piccolo protagonista si deve adattare.
Come ha scritto nella recensione annamariabalzano43, segnalo anch'io che le prime tre parti del libro riportano tanti termini napoletani e congiuntivi "scorretti", per cui io ho fatto inizialmente un po' di fatica, ma il significato delle parole (ad esempio zoccole pittate, scuorno, scucchia, mellone, cacaglio) si deduce comunque dal contesto o ci si aiuta con internet.
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