Dettagli Recensione
Il vivere quotidiano
«La domanda di fondo, cui era importante dare una risposta per attribuirsi una posizione nel mondo delle relazioni adulte, era questa: per piacere a un uomo devo addobbarmi da tentatrice, o sono una donna interessante e ancora così giovane e spontaneamente bella che per sedurre bastano il mio corpo slungato, il mio seno antigravitazionale, la mia pelle chiara e morbida, i capelli, gli occhi e le labbra color pesca, sommati alla conversazione, alla capacità di parlare con cognizione di causa di tanti argomenti diversi?»
Camilla Baresani torna in libreria con un libro che ruota attorno a tre protagonisti (Antonio, Bettina e Sonia, che non tace di Maya) e ad un argomento portante radicato nel tema della gelosia. Mentre Antonio, con un matrimonio con Bettina alle spalle e i tentativi di avere un figlio annessi e connessi, è un uomo originario e abituato ai luoghi e ai ritmi di Capri e dal carattere difficile e ambizioso per il proprio futuro e il proprio lavoro, Bettina, con le sue forme nordiche e i colori slavati, abita in quel del Lago di Como dove si occupa di gestire un campeggio avente quali principali ospiti campeggiatori italiani con famiglia che poco vogliono spendere nonché turisti provenienti da varie zone d’Europa e in cerca di un luogo che faccia da appoggio tra i vari spostamenti. E poi, vi è Sonia. Sonia, la segretaria che Antonio assume poco dopo aver aperto la sua attività nel Milanese – e mentre la moglie è incinta del secondo figlio dopo la perdita del primo –, la segretaria, ancora che lascerà il lavoro per la concorrenza e che, all’inizio del romanzo, chiama l’ex datore per incontrarlo e per informarlo di una pregnante notizia. Dal questo rendez-vous occorso a distanza di quasi tre anni dall’ultimo, un gesto inappropriato, una conseguenza forse irreversibile. O forse no?
È da queste linee guida che ha inizio “Gelosia”, scritto della Baresani che non solo parla di amore, relazioni amorose, complicazioni e difficoltà nei rapporti umani e nelle verità taciute e nelle omissioni rivelate, ma che ha anche la capacità di rievocare alla mente del conoscitore riflessioni inerenti a quella che è stata l’evoluzione del nostro Paese dagli anni appena antecedenti alla crisi del 2008, a questa, ai lustri successivi. Tra un aneddoto e l’altro, tra una vicissitudine e l’altra, infatti, respiriamo nuovamente di quel clima politico e sociale, di quelle scelte talvolta scellerate che ci hanno riguardato da vicino. In questo scenario, la Baresani ci pone inoltre davanti ad un interrogativo: razionalità o ragione del cuore? Quale delle due far prevalere? La razionalità con le sue scelte meditate, interessate e prive di sentimento, oppure, la ragione del cuore con il suo essere totalmente priva di schemi prefissati, di logica e di predeterminazione?
Un elaborato non semplice, complesso e dal finale aperto che chiede di essere letto con mente attenta e che porta il lettore ad auto-interrogarsi su quelle che sono le molteplici scelte che giorno dopo giorno è chiamato a prendere. Un interessante esperimento estremamente ben scritto ma che divide dal punto di vista della piacevolezza il suo pubblico.