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Un romanzo di formazione
Sempre una nuova sorpresa, i libri di Daria Bignardi.
Confesso di essermi avvicinato a lei come autrice con grande diffidenza, ma i suoi contenuti mi lasciano sempre un grande senso di di soddisfazione, perché le sue storie prendono allo stomaco.
Credo che “L’acustica perfetta” si possa considerare un romanzo di formazione, una di quelle complesse storie che tanto sono amate perché, come in questo caso, il lettore finisce sempre per trovare i parallelismi tra la propria esperienza e quella dei protagonisti della storia.
Arno e Sara si sono voluti bene da ragazzini finché lei ha troncato la loro storia di netto. Passano tredici anni e i due si rincontrano e subito scoppia un sentimento pieno e completo che li porterà in breve al matrimonio ed alla nascita di tre figli. E’ a questo punto che succede qualcosa che distorce completamente la storia, che costringe Arno a guardare la sua vita con Sara sotto una nuova luce. Lentamente scoprirà storie, segreti e bugie che trasformano totalmente l’idea che aveva della donna alla quale è stato profondamente legato da sempre.
E’ questo che rende questo romanzo un’avvincente lettura, la capacità dell’autrice di scendere nelle pieghe della vita delle persone, di far sentire le gioie e i dolori dei protagonisti sulla pelle, vividi, urticanti.
Il finale ha poca importanza, come sempre è il viaggio importa, e questo romanzo è un splendido viaggio.
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