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Costanza, tra la Paleopatologia e la piccola Flora
Pensato come il primo di una trilogia, è un romanzo dal ritmo lento e su più piani di lettura: la vita quotidiana della protagonista tra il nuovo lavoro in Paleopatologia che sta cercando di farsi piacere e la vita famigliare insieme a sua figlia Flora di tre anni e a sua sorella Antonietta, e il secondo piano di lettura è quello relativo a Marco, di cui non vi svelerò nulla di più, e poi c’è il Medioevo e l’epoca di Federico II in Italia in particolare, vista attraverso le indagini e gli incisi storici che l’autrice pone tra un capitolo e l’altro. Nella vita quotidiana la presenza della piccola Flora vivacizza la storia, lo stile è il solito e quindi ironico e piacevole, le indagini storiche sono ben condotte. Il Medioevo in realtà è di contorno alla vita quotidiana della protagonista, non è il centro della vicenda con le sue avventure e le sue storie d’amore, qui si è voluto fare un mix tra le due cose che non sempre è riuscito bene, anche se anche la parte storica è interessante. Lo consiglio agli amanti di Alessia Gazzola, ma anche a quelli che non hanno ancora letto niente della sua produzione, vi piacerà, anche se c'è un po' di verve in meno rispetto alla serie su Alice e al romanzo su Emma la tenace stagista.
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