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Gli occhiali d'oro
 
Gli occhiali d'oro 2019-10-03 19:41:11 archeomari
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
archeomari Opinione inserita da archeomari    03 Ottobre, 2019
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La diversità ha sempre un prezzo sociale altissimo

Secondo libro del ciclo “Il romanzo di Ferrara”, “Gli occhiali d’oro” è un romanzo breve che supera di poco le cento pagine. Pubblicato nel 1957, quindi anteriore al ben più famoso “Il giardino dei Finzi-Contini”, ha avuto poi trasposizione cinematografica trent’anni dopo ad opera del regista Giuliano Montaldo.

Lo stile e la scrittura di Giorgio Bassani sono inconfondibili: ritmo lineare, prosa asciutta, dialoghi in forma indiretta, pochi ed essenziali quelli in forma diretta.
Il tema, quello dell’emarginazione ebraica, nel pieno delle leggi razziali in Italia - qui secondario, ma sempre più forte nei capitoletti finali del breve romanzo- si intreccia con quello dell’emarginazione dell’omosessuale, nella fattispecie, del dottor Athos Fatigati. La voce narrante è la stessa di quella de “Il giardino dei Finzi-Contini “, tant’è che viene anche ricordata la nota famiglia ferrarese di origine ebraica e le partite di tennis tenute nel giardino della loro grande casa. Il narratore è interno alla storia, un ventenne che da bambino, insieme a tanti altri come lui ammalati di tonsilliti o adenoidi ipertrofiche, era passato dallo studio del celebre dottore ed era guarito. Nei primi tempi Fatigati era molto amato ed apprezzato dai ferraresi, che spesso, non propriamente ammalati, andavano nel suo studio solo per godere dei confort nella sala d’aspetto e del sorriso della giovane infermiera.
L’età dell’oro dura poco. D’oro ci ritroviamo solo gli occhiali del dottore che spiccano nella sala del cinema, di cui è assiduo frequentatore. Gli anni passano, il dottore non si è mai visto accompagnarsi ad una donna, conduce una vita molto riservata, è quasi sempre solo al passeggio e nei luoghi pubblici e la curiosità della gente non conosce misura...il romanzo è breve, mi fermo e lascio a voi il gusto di scoprire una storia che tocca le corde più intime del vostro animo.

La conoscenza de “Il giardino dei Finzi-Contini”, letto pochi mesi fa, purtroppo influenza non poco il mio giudizio finale. Lo stile di Bassani è di 5 stelle con la lode, però questo breve romanzo non tocca le punte di quello più famoso scritto successivamente. Il personaggio voce-narrante ne “Il giardino dei Finzi-Contini” è molto meglio delineato, ne comprendiamo la psicologia. E l’indimenticabile Micól? Chi può dimenticarsi di lei? lei che amava il tempo presente e non voleva mai parlare del futuro...no, decisamente i due romanzi non sono allo stesso livello.
Tuttavia bisogna lo stesso riconoscere la pregevolezza di una storia di respiro molto meno ampio che in poche pagine, in pochi tratti narrativi riesce comunque ad emozionare, a toccare tematiche delicate come quella dell’omosessualità.

“Forse bisognerebbe essere così, saper accettare la propria natura. Ma d’altra parte come si fa? È possibile pagare un prezzo simile? Nell’uomo c’è molto della bestia, eppure può, l’uomo, arrendersi? Ammettere di essere una bestia, e soltanto una bestia?”. (Pag. 100, ediz. Oscar Mondadori, 1987)

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a prescindere dalla lettura delle altre cinque opere facenti parte del ciclo “Il romanzo di Ferrara”
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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Bello e interessante il tuo commento, Marianna! Di Bassani conosco solo Il giardino dei Finzi-Contini che purtroppo non sono riuscita ad apprezzare appieno, tranne la parte sulle leggi raziali del '38. Se mai dovessi riprovare con lui credo mi convenga partire dalla rilettura di Il giardino, a quanto pare è opinione comune che sia il suo capolavoro.
Ciao Marianna, anch'io ho letto questo breve romanzo non molto tempo fa. È sicuramente diverso rispetto al "Giardino" ma a me piacque tanto, non credo che sia ad un livello inferiore. Poi ovviamente ognuno ha le sue preferenze, ci sono delle corde che ti toccano anche perché ti prendono sul personale: a me, ad esempio, ha colpito profondamente un altro di questi romanzi del ciclo di Ferrara: "Dietro la porta".
In risposta ad un precedente commento
archeomari
05 Ottobre, 2019
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Grazie Ioana, sei veramente gentile. Non sempre i romanzi più famosi sono i migliori, ma in questo caso “Il giardino dei Finzi-Contini” mi è piaciuto di più, anche se all’inizio ricordo che partiva decisamente lento. La storia iniziava con cimiteri, etrusco ed ebraico, insomma...non proprio quello che si suol definire un inizio col botto. Poi quando inizia la vera e propria storia con la piccola Micól che fa “psst psst” richiamando il protagonista che stava piangendo per essere stato bocciato...è stato un bellissimo ed indimenticabile crescendo di interesse... è nei miei ricordi ormai!
In risposta ad un precedente commento
archeomari
05 Ottobre, 2019
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Sì Chiara, vado a leggere anche la tua!
Conosco solo questi due, desidero continuare appena possibile e ti ringrazio per questa segnalazione!
Beh, sì ... gusti personali, ma se penso a tutta la struttura del romanzo più famoso e noto le differenze, che non sono differenze di stile e di scrittura, non posso non fare a meno di dire che “Il giardino dei Finzi-Contini” ha qualcosa in più!
siti
05 Ottobre, 2019
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La prosa di Bassani ha il potere di generare immagini che rimangono indelebili nella memoria del lettore; è tra i miei preferiti. Ottimo commento!
In risposta ad un precedente commento
archeomari
08 Ottobre, 2019
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Grazie a te, Laura, scusa il ritardo. Ho intenzione di leggere anche il libro che Chiara ha citato. Bassani è una garanzia!
Grazie! Recensione interessantissima che mi spingerà a leggerlo. Anch'io ho molto amato "Il giardino dei Finzi Contini" ma anche "L'airone", un libro poco conosciuto ma senz'altro da riscoprire: se non altro per l'atmosfera unica che avvolge il personaggio ed il lettore. Un romanzo cupo ed intimista che si svolge in un unico giorno di caccia, e dove a mio giudizio Bassani dà forse il meglio di sé.
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