Dettagli Recensione
Aladina
Il suo nome è Aladina ha appena dieci anni ed è fiera e felice di quel nome che trae origine da “Le mille e una notte”. Fanciulla di gran carattere e temperamento, da sempre ella attende la visita al Paese Nuovo, luogo natio della madre Gialdiffa e che purtroppo riuscirà a vedere soltanto quando la madre verrà a mancare. Il destino non aspetta i comandi degli uomini e non concede seconde possibilità. Aladina è sola con quel padre di nome Astorre che accetta, senza indugio e senza remore, di far da medico condotto presso proprio quella montagna ove la moglie era nata e cresciuta. È il 1930 quando il duo parte a bordo della Balilla a tre marce, è un giorno d’estate e la bambina è entusiasta all’idea di visitare Paese Nuovo, non è però consapevole, ancora, che si tratta di un viaggio definitivo e non di una breve vacanza.
Giunta nella nuova realtà e maturata questa consapevolezza la piccola muta nel suo atteggiamento, inizia a chiudersi. L’appennino emiliano domina dalla sua altezza, Paese Nuovo, sovrasta un lago che al suo interno cela una chiesa e un campanile di un altro villaggio, Paese Vecchio. Cleonice, Milcare del Poderetto, il Professore, il Podestà, il liguarro e tanti altri personaggi iniziano a far parte della vita dei protagonisti.
Aladina sente ma il mondo che la circonda diventa il suo parco giochi, gli animali i suoi migliori amici e poi ci sono loro, le campane. Le ha udite, e chissà, forse anche lei, ha quel dono così raro e particolare. L’incontro con Gufo, il bambino solitario che ama i boschi, la porterà a conoscere animali leggendari e altrettanti veri, porterà il lettore a scoprire quei segreti custoditi da una superstizione più forte di ogni altra cosa.
Con una penna magica, lineare e preziosa, Loriano e Sabina Macchivelli donano al grande pubblico una favola in piena regola che solletica le corde più intime del lettore grazie a una genuinità e a una naturalezza capace di raccontare e affrontare attraverso la magia tematiche importanti quali la perdita di un genitore. Al tutto si sommano le ambientazioni che sono, agli occhi del conoscitore, magiche e vivide nella mente. L’impostazione narrativa adottata è tipicamente in stile Macchiavelli, così come le ambientazioni storiche che ricorrono nei suoi elaborati più famosi, quindi, se deciderete di leggere questo componimento, vi sentirete semplicemente a casa. Vi è perfino un indice introduttivo atto a delineare le caratteristiche principali dei tanti protagonisti di questo ricco testo.
“La bambina del lago” è una storia che fa sorridere e che fa commuovere, è una storia che sa tenere imbrigliato il suo lettore, è una storia che sa far divertire ma che sa anche solleticare le corde più sensibili del cuore. Un romanzo che si divora, che si legge d’un fiato, che fa sognare e riflettere e che per questo è adatto tanto ad un pubblico più adulto che più giovani.