Dettagli Recensione
Presenza costante
La porta della stanza di sopra è invalicabile.
È la stanza del papà di Ester, un papà che un tempo aveva braccia forti, talmente forti che nulla sembrava poterlo scalfire .
Ma, da quando succede quel qualcosa che lo rende immobile a letto, la porta della stanza di sopra si blocca tanto da non fare più entrare sua figlia.
Ester quella porta non la riesce più a varcare.
Una mamma impotente, stanca, che non riesce ad imporsi sulla figlia ormai ossuta e trasgressiva, che cerca qualcosa per sentirsi viva..come un’ amica studiosa alla quale però non racconta nulla. Nessuno sa cosa ci sia nella stanza di sopra.
Ester nel suo corpo da quindicenne ma con la mente ancora ferma ai ricordi da bambina sente di dover reagire a tutto questo..deve sentire il suo corpo.
“Sta nella stanza di sopra. Non appena infilo la chiave nella toppa, mi ricordo che è li..a quel punto non posso ignorarlo.. Nessuno potrebbe immaginare la sua presenza. Posso portare gli amici a. Ada e dimenticare che ci sia anche lui. Posso fingere che non ci sia..ma so che è li. Lo so come un cartello fosse appeso in ogni stanza, come se lo ripetesse una voce dall’altoparlante, come una formula imparata a memoria da scrivere sulla lavagna, come il ritornello di una brutta canzone passata su MTV..”
Un libro scritto come poesia, un finale che rompe il confine con la stanza di sopra.