Dettagli Recensione
Una storia graffiante
Ultimamente, così per caso, mi è capitato di leggere più di un libro che parlasse in qualche modo di adozione e abbandono. Prima "Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffenbaug (credo si scriva così), poi "Le luci nelle case degli altri" di Chiara Gamberale e infine "L'Arminuta". Dunque il tema rischiava di sembrarmi banale, ma, nonostante gli altri due libri siano più descrittivi, l'arminuta é il più bello dei tre. L'ho letto sotto vivo e insistente consiglio di un'amica che lo dichiarava la sua migliore lettura dell'estate. In effetti le mie aspettative sono state soddisfatte. Il merito di questo libro é una scrittura scarna e graffiante. L'autrice non ci dice mai più del necessario, non si sofferma mai a descrivere nemmeno i sentimenti ma ce li lascia intravedere, non racconta tutto, lascia immaginare. A volte ho pensato che la storia fosse troppo breve, avrei voluto saperne di più. Alcuni personaggi sono appena accennati, persino la protagonista spicca molto meno rispetto all'unico personaggio ben delineato che è la sorella Adriana, per la quale io da lettrice ho provato grande affetto. La madre adottiva Adalgisa é quella che secondo me richiedeva maggiore spiegazione e descrizione, resta invece un personaggio distante e scialbo, diverso da come lo si immagina all'inizio, che finisce per sembrare rude e cattivo più della distaccata madre naturale in cui invece si posso leggere i segni e le ferite del dolore che la rendono così. La decisione di Adalgisa di ridare indietro la ragazzina, per quanto venga spiegata alla fine del libro, rimane superficiale, non sembra una scelta dolorosa, anzi, é del tutto priva di affetto. Questo distacco però, pur lasciando un po' deluso il lettore che aveva immaginato qualcosa di diverso e più complesso, rende benissimo lo smarrimento e la sofferenza della protagonista. Tutto è alla fine ben delineato attraverso delle pennellate nette e decise che caricano di significato tutta la storia. Sicuramente non è paragonabile all'Amica geniale di Elena Ferrante, che racconta storie altrettanto graffianti ma si sofferma molto di più sulla psiche dei personaggi, con descrizioni efficaci e potenti. Tuttavia la potenza di questo romanzo é il riuscire a esprimere tutto in poche pagine. D'altronde il premio Campiello é più che meritato. All'inizio la lettura era scorrevole ma credevo non mi avrebbe lasciato molto, ma alla fine del libro mi sono ritrovata quasi in lacrime. Allora, non me ne sono resa conto subito, ma vuol dire che la storia ha funzionato!
Indicazioni utili
L'amica geniale -Elena Ferrante