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Stelle minori
 
Stelle minori 2019-09-20 13:54:36 luvina
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
luvina Opinione inserita da luvina    20 Settembre, 2019
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Astri e nebulose

Ho letto “Stelle minori” di Mattia Signorini dopo aver visto tante recensioni positive sul web e soprattutto grazie ad un passaparola coinvolgente. La quarta di copertina promette bene, l'argomento è attrattivo e moderno peccato però che sia tutto lì.
L'azione si svolge in due momenti distanti fra loro nove anni, un pugno di mesi che precede la data del 23 marzo 2009 e l'estate del 2018. Nello svolgersi del romanzo si viaggia su due piani temporali e all'inizio ci si trova un po' spiazzati. Chi racconta è Zeno Pastore, oggi professore di liceo, nel 2009 uno studente della facoltà di filosofia dell'università di Padova; lo conosciamo mentre sta scrivendo la storia che ha cambiato la sua e la vita di tutto il gruppo che ruotava intorno alla figura di Nicola Sheriman. Sheriman, carismatico professore di filosofia, autore di un unico libro che l'ha reso famoso e che viene usato dai ragazzi come una Bibbia, attrae Agata, Enrico, Guido, Herman e Zeno nel progetto di una nuova rivista culturale “Boris Vian”. Lentamente (anche troppo) conosciamo tutti i personaggi ma soprattutto Zeno e il suo amore per Agata, ragazza più grande di lui, studentessa di lettere, con il sogno di diventare scrittrice. In quel lontano 2009, Zeno è un solitario, un ingenuo, un puro che non conosce ancora la vita e il cambiamento che avverrà in lui sarà strettamente legato alle figure di Agata e Sheriman, soprattutto alla morte improvvisa di quest'ultimo.
La scrittura risulta facile, scorrevole ma in realtà è povera, non incisiva, come non sono incisivi i personaggi minori tant'è che nel finale viene da chiederci “Herman chi?”; ecco, un altro punto dolente è il finale, deludente, il grande segreto che si sgonfia lasciandoci la consapevolezza di averlo già capito almeno 100 pagine prima. Il racconto procede lento per tutta la lunghezza del libro poi l'ultimo capitolo è una nebulosa dove non si capisce nulla; nelle intenzioni dell'autore doveva forse essere un finale aperto dove però andavano a posto tutti i tasselli ma non è stato questo il risultato e si rimane con mille domande senza risposta e un senso di qualcosa di affrettato e non compiuto.
Il personaggio di Agata è il più disturbante, una ragazza disadattata, con mille facce quasi tutte negative, molto furba, esattamente il contrario di Zeno. Anche Sheriman è un personaggio estremamente negativo, manipolatore, il suo tratto saliente è l'egoismo e il nascondere pervicacemente chi è veramente. Mi ha fatto tristezza il pensiero che, al di fuori della storia in sé, un gruppo di ragazzi possa prendere a modello una persona che in realtà è più fragile, irrisolta e problematica di loro.
La storia è ammantata di un alone di bontà, amicizia e amore perchè la vediamo con gli occhi di un Zeno giovane, ingenuo, in realtà è una storia di disillusione, tradimento dove non si salva nessuno.
“Così eravamo noi, stelle minori. La nostra luce era nascosta da un'altra più luminosa. Eppure volevamo splendere ad ogni costo” …..ma chi lo dice che la stella più luminosa è anche la migliore delle altre? Nel caso di questo romanzo non lo è.

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Commenti

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Luana, sugli autori contemporanei italiani procedo con grandissima cautela.
Mi è piaciuto che tu non abbia consigliato questo libro, perché tanto è prezioso il tempo che non do spazio per libri 'così così' .
In risposta ad un precedente commento
luvina
21 Settembre, 2019
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Lo so Emilio, dovrei fidarmi di meno visto che ultimamente non ho avuto gioie letterarie dai contemporanei. Ogni tanto mi lascio tentare ma poi è quasi sempre una delusione. :)
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