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Il cuore non si vede
 
Il cuore non si vede 2019-09-13 08:23:48 ornella donna
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    13 Settembre, 2019
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la mitologia del vivere sentimentale


Chiara Valerio, responsabile della narrativa italiana per la casa editrice Marsilio, lavora anche a Rai Radio 3. Il suo ultimo libro è Storia umana della matematica. Ora esce con Il cuore non si vede, un libro di grande classe, scritto con una prosa più che perfetta. Purtroppo il contenuto, la trama non è stata di mio gradimento.
Il libro racconta la storia di Andrea Dileva, che una mattina si sveglia, improvvisamente, accanto a Laura, sua moglie, e scopre di non avere più un cuore. Più avanti si scopre manchevole anche dei polmoni. Come è possibile? Come fa a vivere ugualmente? Lui, quarantenne, professore di greco, ottimo studioso , si ritrova in una situazione paradossale. Lui che vedeva:
“Il futuro d’altronde non era roba per lui. Aveva fatto studi classici e insegnava greco, ea un’autorità, e , a tratti, non gliene importava niente, andava in giro per convegni e si annoiava, formava studenti dicendo loro che senza memoria del passato non esiste immaginazione del futuro e probabilmente, mentre lo diceva e ripeteva, ne era convinto, ma no, il futuro non gli interessava. Si situava , come Borges, in un punto indefinito della decadenza dell’impero romano. Il suo sentimento più persistente era il tramonto.”
Lui che considerava
“la mitologia come l’archetipo di ogni cosa”,
non sa come trovare una soluzione. Ragiona e riflette, affermando di essere
“diventato uno studioso di mitologia ma avrei potuto diventare un cocainomane, così esposto alla polverina che dà allegria. “
Potrebbe cercare una soluzione con Carla, la sua amante. Ma lei a sua volta ha un marito, un figlio, un lavoro e con il suo corpo ha sempre avuto un rapporto altalenante. E allora Simone, suo figlio, che gli è molto affezionato e comprende le situazioni più articolate. Ma lui è un bambino, quel figlio che lui avrebbe tanto voluto avere. Simone:
“era il vaso per tutti i fiori raccolti in solitari e meno solitari anni di studio, (…) era la terra per quelli che lui credeva fiori recisi e invece si erano rivelati capaci di semi e germogli.”
In questo modo si forma intorno alla sua persona un coro di donne che raccontano la loro storia, stupendolo con ironia e passione. Fino al finale, sorprendente e metafora dei tempi moderni.
Un libro che mescola mitologia, l’amore per un passato ricco di cultura, profondo e colto, all’oggi, dipinto come insicuro, fragile, poco coinvolgente e superficiale. Un flusso di coscienza ininterrotto, metafora della fragilità e della sofferenza dei sentimenti e della condizione umana. Un ottimo e perfetto esercizio di scrittura, privo di una trama e di un contenuto coinvolgente.

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