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Il Barone Rampante sulla nave
Alessandro Baricco è stile puro. Alcuni suoi lavori sono eccellenti (Oceano Mare, Catelli di rabbia), altri meno emozionanti, ma in ogni caso perfetti (Seta, tre volte all'alba, Emmaus). Molti recensori hanno definito questo autore come un affabulatore, forse condizionati dall'impegno nel campo del teatro, della musica, delle rubriche giornalistiche (Barnum) o informatiche (The game). Niente di più errato. Anche Leonardo da Vinci (mi si perdoni il paragone) non era certo solo inventore.... Credo che un critico oggettivo sia in grado di notare immediatamente l'estrema accuratezza che Baricco fa propria nella scelta dei termini, delle frasi, delle descrizioni. Il meccanismo è perfetto, quasi matematico. Non vi è lo strabordare quantitativo che connota molti autori (anche italiani) che in 400-500 pagine ci narrano ciò che con 150 massimo 200 potrebbero efficacemente trasmetterci. Questa sintesi nulla toglie all'efficacia emozionale e quasi magica della storia. Leggere Baricco è come tuffarsi nelle fiabe italiane di Calvino o ancor più indietro nell'Odissea. Ci coglie uno stupore e una meraviglia che solo i grandi scrittori riescono a trasmetterci. Quando ho letto Novecento (discretamente trasposto sul grande schermo) mi è immediatamente sovvenuta la figura del Barone Rampante, di calviniana memoria. In questa micro storia in poche, magistrali pennellate si snodano temi universali, l'amore, la solitudine, l'amicizia , l'arte, la consapevolezza di avere un posto nel mondo e nella storia, nella vita. La scelta di come siamo e di come vorremmo essere, l'inevitabilità della fine di uno che può essere l'inizio di altri. Leggere Baricco è come ascoltare una canzone a volte triste e a volte allegra, un susseguirsi di elementi emozionali spesso non definibili. Il senso generale è quello di aver assistito ad un fenomeno naturale connotato da bellezza, come un tramonto o una stella cadente. Baricco esce dai confini del libro come pochi altri (forse la Capriolo) rendendo tangibili le emozioni.
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Commenti
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Buon lettura
Chiedo scusa ai suoi tanti fans...
E poi , per favore , non chiamiamo in causa Calvino: non lo amo, ma , a mio modesto avviso, è moltissimi gradini al di sopra del celebrato Baricco.
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