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La vita è più semplice
Il tema trattato è quello dello smarrimento. Lo smarrimento esistenziale simboleggiato dal mito di Arianna , abbandonata a Nasso da Teseo.Smarrimento che è alimentato dalla nostra personalità e dalla nostra formazione per un verso , dalle nostre esperienze per altro verso. Le persone che incontriamo a volte non sono che proiezioni della nostra fragilità e dei nostri bisogni. È giusto parlarne perché il tema rappresenta sovente una tappa del nostro percorso di crescita individuale.Quello che non capisco di questo libro è l’insistenza a rappresentare come necessità ineluttabile il fatto di costringersi ad una esistenza di complicazioni inutili e dannose quando la vita è semplice e generosa di occasioni che ci rendono felici come nel caso della protagonista che ,non si capisce perché, quando arriva al raggiungimento della serenità e dell’amore ecco che ripiomba verso un passato che la condiziona ad un futuro che definisco mediocre, scontatamente complicato e che viene poi rappresentato come il normale punto di equilibrio psicologico, umano, sentimentale del personaggio. L’essere umano cerca il meglio non cerca il peggio ma neanche si forza alle minestre riscaldate! L’autrice sa fare di più ...e le consiglierei anche di usare maggiore originalità nell’intitolare i suoi libri evitando paragoni con lavori di altri colleghi che hanno avuto successo.Anche lo stile narrativo in alcuni punti non fluisce bene.
Giudizio finale: diciamo che stimola il senso critico sul tema... ma se ve lo perdete non succede niente!