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Numero Zero
 
Numero Zero 2019-09-04 22:57:41 DanySanny
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
DanySanny Opinione inserita da DanySanny    05 Settembre, 2019
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Le spire della disinformazione

Recensione in una cartella

Sono legato a Umberto Eco per più di un motivo e per questo mi costa abbastanza questo commento. “Numero zero”, ultimo romanzo da lui scritto, riassume e condensa molti temi cari all’autore: le teorie del complotto, il ciarpame della falsa informazione, le tecniche della manipolazione e della mistificazione del vero. Quello che era un tema collaterale di “Il cimitero di Praga”, libro secondo me ingiustamente criticato, è qui cuore stesso di un romanzo al solito ironico e sardonico, che imbastisce in fretta, col tono scanzonato di chi può ironizzare sulle questioni più serie, la storia di un pugno di giornalisti e diseredati impegnati nella realizzazione di un numero zero, primo numero di un giornale, del tutto arbitrario e piegato agli interessi del potere. Nel mezzo il solito gusto per il citazionismo, per il feuilleton ottocentesco, per una certa inclinazione mon chéri che provano a dare corpo a una trama esilissima. Io credo che questo “Numero zero” sia forse da leggere più come un compendio di difesa dalla manipolazione dell’informazione che come un romanzo vero e proprio, se è vero che in nessun punto il libro dimostra forza narrativa o mordente. Certo si sorride, a volte si impara anche molto su dinamiche altrimenti oscure, ma manca il godimento puro della penna, quella stessa veemenza compositiva che Eco riconosceva a Dumas. Detto altrimenti, Eco sfilaccia “Il pendolo di Foucault “e “Il cimitero di Praga”, il suo “Costruire il nemico” e altri saggi in un breviario, mi si conceda, un poco tirato via, come se allo scrittore non interessasse più la storia, ma solo un insegnamento. Peccato il libro sia così didascalico e chiaro, peccato manchi il consueto, meraviglioso peregrinare nei labirinti della storia. Libro intelligentissimo, ma tutto lì. Un canto del cigno in tono minore.

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Commenti

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siti
05 Settembre, 2019
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Mancandomi del tutto la lettura di Eco romanziere, inizierò a ritroso proprio da questo.
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DanySanny
05 Settembre, 2019
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Sicuramente un romanzo snello e agile, io sconto forse un po’ di delusione da lettore affezionato. Ma almeno non stordisce con la consueta esuberanza di informazioni.
Forse in controtendenza rispetto al generale sentire, ho ho sempre considerato la carriera di Eco romanziere come una meravigliosa parabola discendente. Dopo il fantastico acuto de "Il nome della rosa", tutte le altre produzioni mi sono apparse sottotono in maniera progressivamente sempre più accentuata. Dopo aver terminato, a fatica e con una certa irritazione, "Baudolino" ho deciso di non avvicinarmi più ai suoi ultimi scritti.
In fondo questa recensione conferma i miei dubbi.
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DanySanny
05 Settembre, 2019
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Questo è secondo me sottotono, ma per lo meno è breve e si fa leggere; concordo su un libro come L’isola del giorno prima, lungo è pesante, salvo ancora Il Pendolo. Diciamo che l’equilibrio raggiunto nel Nome della rosa, il cui successo resta ad oggi ancora inspiegabile, ha avuto del miracoloso.
Anch'io sono d'accordo con FrancoAntonio, grandissimo Eco de "Il nome della rosa", poi un progressivo declino nei romanzi successivi. Anche se non ho letto tutta la sua produzione.
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DanySanny
05 Settembre, 2019
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A me è piaciuto, al contrario di molti, Il Cimitero di Praga, ma capisco che non ha una struttura adatta a tutti i lettori. Invece un po’ arrancante Baudolino, per quanto molto immaginifico.
Visto che vengono nominati posso dire che ho fatto fatica anche io con "Baudolino", "il cimitero di Praga" non decollava e l'ho abbandonato nella speranza di riprenderlo in un altro momento...
Ho preso ieri per avere la shopper della casa editrice due saggi di Eco sulla bellezza medievale e la bellezza dei libri.
Grazie per la recensione Danny
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DanySanny
06 Settembre, 2019
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Guarda Marianna, ti invito a perseverare col Cimitero di Praga, superata pagina 80-100 ricordo che prendeva un bel ritmo. Poi certo, deve piacere un po' lo stile. Mi ha sempre affascinato tutta la complessità delle trame e delle sottotrame. Questo ultimo invece è molto più snello, ha spunti interessanti, ma manca proprio il piacere della lettura secondo me.
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FrancoAntonio
07 Settembre, 2019
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Visto che lo citi, "L'isola del giorno prima" ricordo che mi irritò moltissimo. Il personaggio principale era il proprio il tipico esempio di cultura accademica fossilizzata sull'ipse dixit, incapace di pensiero autonomo. Ho avuto sempre il sospetto che fosse una sorta di alter ego di Eco, se fosse vissuto alcuni secoli fa.
"Baudolino" invece, nella prima parte pseudo-storica al seguito di Federico Barbarossa, era gradevole, ma nella seconda diventava abbastanza insopportabile. Poi trovai eccessivamente sbrigativa la soluzione proposta (un lungo viaggio a cavallo di qualche canna di hascish nel regno del Prete Gianni) per rendere credibili ex post gli incontri di Baudolino.
Matelda
08 Settembre, 2019
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Bella recensione .Grazie !
Anche se si tratta di un'opera minore di U.Eco, sono convinta che per cultura , ironia e scorrevolezza , questo romanzo stravinca su gran parte della produzione letteraria odierna, in genere mediocrissima, per quanto strombazzata e gonfiata dalle case editrici.
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