Dettagli Recensione
Incessante forza distruttrice
È tempo di riscoprire questo romanzo che all'epoca della sua prima pubblicazione nel 1974 fu, al tempo stesso, un vero e proprio successo editoriale e un oggetto di critica spietata. Invero, pare che ancora oggi sia molto venduto anche se dai più non letto o scoperto tardivamente. Non è certo l'eco distruttiva della critica ideologizzata a tenercelo lontano, quanto un inspiegabile e generalizzato disamore per la storia. Eppure questo romanzo di oltre seicento pagine assolve l'importante funzione di avvicinarci alla nostra storia e lo fa in modo semplice con protagonista un mondo di popolani, espressione di una vitalità sincera e genuina, sprovveduta e meschina. Al centro Ida, una maestrina romana d'adozione, ebrea, vedova, madre di due figli, Nino e Useppe, in realtà fratellastri perché il secondo è il frutto di una violenza gratuita perpetrata da un giovane e sprovveduto soldato tedesco ai danni di Iduzza. Attorno al loro universo ruota un microcosmo di personaggi che si muovono imperterriti nello scenario di una Roma sventrata dagli eventi della seconda guerra mondiale. Sono i quartieri popolari bombardati, il ghetto forzatamente popolato e poi tristemente svuotato, le periferie suburbane dove ancora la campagna riesce a restituire una primordiale vitalità. Il tempo del vivere è scandito dagli eventi bellici e l'esistenza è ridotta a pura sopravvivenza; molti soccomberanno mentre altri resisteranno, tutti però in un modo o nell'altro verranno schiacciati dalla Storia. Opera meritoria, di godibile lettura con il pregio di non scadere mai nella retorica nonostante il dolore rappresentato, capace anche di trasmettere non un'ideologia, come molti avrebbero auspicato al tempo, ma ideali, benché pervasi da un cupo pessimismo, a cui l'umanità non dovrebbe mai rinunciare. Una tensione alla vita, pura e bella, contro i soprusi del passato e le temute involuzioni del presente, quelle degli anni '70 così tristemente attuali ancora oggi.
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Commenti
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La Morante, già conosciuta per " l'isola di Arturo" ... mi intimorisce riguardo a questo romanzo...
Non lo rileggerò perché sono passati troppi anni. Conservo però dentro di me il ricordo di quella appassionata e appassionante lettura
Grazie siti della recensione sintetica ed esaustiva
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