Dettagli Recensione
Per colpa degli sciù
Devo premettere che ho letto questo libro in due tempi: quando l'ho iniziato dopo poche pagine l'ho abbandonato, mi sembrava il “solito” Pif, e lo trovavo ripetitivo.
Sbagliavo.
Difficilmente non finisco un libro e non do' giudizi nel caso, e dunque in un altro momento l'ho ripreso e finito in pochi giorni.
Direi che lo avevo sottovalutato.
Lo stile è il suo, ironico e profondo allo stesso tempo, come ci riesca non saprei, ma è molto efficace. Ti avvicina col sorriso per farti riflettere su profonde e amare verità , chapeau!
La trama si sviluppa con la narrazione in prima persona di Arturo, e con dei dialoghi indiretti tutto gioca sul suo personale punto di vista , che poi fatalmente diventa oggettivo.
La storia nasce dalla sua passione per i dolci, una passione così forte che lo fa avvicinare a Flora, la padrona di una pasticceria.
I due si innamorano, ma mentre lui si domanda se il suo amore per i dolci supera l'amore per lei addirittura da esserne la conseguenza, Flora, ignara, cambia le carte in tavole e lo mette alla prova, e mette in discussione la fede di Arturo per la religione cattolica.
Da qui la storia ha una svolta morale ed etica.
Un po' per sfida, un po' per orgoglio, un po' per gioco, Arturo decide di essere un credente praticante alla lettera, e dunque dà vita ad una serie di equivoci comici e drammatici, che inevitabilmente portano il lettore a interrogarsi, sul suo modo di essere cristiano, su come vive la religione e soprattutto su come mette in pratica i valori cristiani,: l'amore per il prossimo, la solidarietà, l'umiltà...
In questa sfida con la sua donna, con la fede, ma soprattutto con se stesso Arturo rivoluzionerà la sua vita, e quella di chi gli è accanto, e si ritroverà coinvolto suo malgrado in una serie di avventure da cui ne uscirà un uomo completamente nuovo.
Il finale è a sorpresa e, direi, irrilevante, ma del tutto coerente con lo svolgimento della storia.
Uno spaccato, se vogliamo, anche dell'italiano medio che vive tutto un po' superficialmente, senza prendere mai coscienza delle proprie azioni…"futti, futti che Dio perdona tutti!"
Un libro divertente, ironico, che fa sorridere e al tempo stesso che fa riflettere sulla nostra umanità
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Chiedo scusa alle ammiratrici di PIF