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Meglio i fratelli Grimm
Le short stories sono un tipo di narrazione che solitamente evito ma, dopo anni di sosta nella mia libreria, ho deciso che era arrivato il momento per “Cari mostri” di Stefano Benni; per l'appunto una raccolta di ben venticinque racconti brevi, in alcuni casi brevissimi.
Si parla principalmente di mostri, ma non (solo) nel senso convenzionale del termine: l’autore cerca di mostrare in chiave parodistica vari aspetti della società attuale che non approva, sostanzialmente punendo i malvagi attraverso le figure dei mostri che si trasformano quindi da creature spaventose ad angeli vendicatori.
Purtroppo non ho apprezzato particolarmente questo libro, soprattutto perché non credo che sia stato chiarito il target di riferimento; alcune delle storie sono fiabesche e sembrano prese da una raccolta per bambini mentre altre sono decisamente mature, piene di blasfemia, volgarità e violenza ai limiti del descrivibile. Insomma, contenuti che potrebbero turbare anche un lettore adulto uniti a dei messaggi perlopiù infantili, come sii gentile verso il tuo prossimo o rispetta l’ambiente che ti circonda.
Di questa raccolta salvo unicamente la critica all’eccessiva sterilità delle relazioni d’oggi, i riferimenti ad alcuni mostri classici della letteratura come Dracula e, aspetto decisamente più superficiale, la suggestiva copertina. Del resto, questo libro non mi ha per nulla spaventato e le uniche risate sono state provocate dalle citazioni alla contemporaneità, perché non credo si possa trovare nulla di divertente in temi seri come la dipendenza da droghe o la pedofilia, se trattati in modo così superficiale.
Indicazioni utili
- sì
- no