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È facile essere integri quando non costa niente
È nella notte, tra le nove di sera e le nove di mattina, che si decidono le sorti del paese, che si muovono i fili e le macchinazioni del potere. È nella notte che la verità si insabbia, che gli attori della “grande finzione” della politica si levano la maschera e annullano le apparenti distanze che li separano. È nella notte che cadono i governi, si decidono le sorti di questo o quell’altro candidato; è nella notte che una vittima incolpevole finisce ammazzata in nome della verità, o di quel che occorre considerare tale.
Con quest’ultimo lavoro la nota penna di Repubblica offre uno specchio inquietante, desolante e allo stesso tempo ricco e particolareggiato dello scenario politico italiano e dei suoi retroscena. Uno scenario che non può che intersecarsi con i mutamenti del periodo storico che viviamo, tra multinazionali che giocano con i dati sensibili come fossero figurine e un potere che, in barba ai giuramenti e alle garanzie democratiche, rimpolpa se stesso in un perverso schema autoreferenziale, in cui chi non rispetta le logiche del gioco è fuori, considerato “non affidabile”.
Nora D., la protagonista del romanzo, è una giovane laureata in cerca di un posto in una società che non aspetta nessuno e fagocita chi non si adegua. Viene notata dal suo relatore universitario per una tesi di dottorato che approfondisce i risvolti della mancata elezione a Presidente della Repubblica di Onofrio Pegolani, esponente cattolico del Partito dei Giusti, vittima, qualche anno prima, di un complotto, di un sabotaggio ordito tanto da esponenti del suo stesso gruppo politico quanto da quelli a lui naturalmente avversi. In una Roma di faccendieri, palazzinari, funzionari, politici corrotti, intellettuali arroccati nelle loro regge lussuose e lontani dal vero sentire comune, Nora viene assunta in un centro studi che ben presto si rivelerà una vera e propria macchina del ricatto. Un luogo di spionaggio e catalogazione di vizi e debolezze di uomini di potere, una vera e propria agenzia “fabbrica scandali”. A muovere tutto il sistema il sesso: motore e linfa di un circolo vizioso, merce di scambio e di ricatto, moneta con cui raddrizzare le situazioni e con cui controllare tutto, affinché tutto cambi per restare uguale. Decisa ad abbandonare il nuovo lavoro, Nora ritrova una vecchia conoscenza, l’amica con cui ha condiviso infanzia e adolescenza a Pisa, la bellissima ed enigmatica Alice, anche lei assunta al centro studi e fidanzata con l’uomo che ne è a capo, che la convince a restare. Mentre le due si immergono nei meandri della macchina del fango e ne studiano e catalogano i meccanismi, Nora prosegue la sua personale indagine, volta a collegare quella notte che portò alla mancata elezione di Pegolani con un misterioso omicidio di un giovane, apparentemente un tossicodipendente in overdose. Una ricerca che porterà le due a scoperchiare un sistema ormai incancrenito, in cui niente è per niente, in cui l’interesse comune è dileggiato e prevalgono arroganza, dispotismo e mediocrità.
Con “Nella Notte”Concita De Gregorio torna sul suo ring, quello della politica, offrendo un quadro in cui la conoscenza diretta delle vicende è lampante, fedele e aderente a quelle che le cronache ci indicano essere le troppo diffuse modalità con cui si gestisce la cosa pubblica, rigorosamente all’oscuro degli elettori, poco più che numeri da indirizzare là dove li si vuole. Dietro nomi fittizi, ma facilmente riconducibili al panorama politico (e non) italiano degli ultimi vent’anni, l’autrice traccia una fotografia di una società senza più una bussola che la orienti, in balia del caos. Una parabola che parte dalla vicenda politica per toccare tematiche assolutamente attuali, tra fake news, algoritmi tiranni che condizionano (molto più di quanto si pensi) la vita di ognuno e in cui i rapporti umani, quelli veri, rischiano l’estinzione. In un costante parallelismo tra la ricerca della verità dei fatti e della verità del cuore, sospesa tra realtà e ricordo, Nora ci porta a spasso in un’atmosfera densa e irrespirabile, in cui si rischia di rimanere invischiati pur con le migliori intenzioni.
Lettura interessante, una finestra sul mondo politico a riflettori spenti di cui ho apprezzato la fedeltà ai fatti e la ricostruzione del contesto, in cui sono evidenti le doti da giornalista politica dell’autrice. I molti riferimenti al passato della protagonista, flashback e sequenze dialogate, sono un buon escamotage per alleggerire la lettura, che consiglio sicuramente.
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